Riscaldamento globale: nuovo allarme. Sparirà anche Roma

Riscaldamento globale: nuovo allarme lanciato all’ IPCC. Secondo il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, il messaggio è chiaro: si deve cambiare rotta entro 17 anni, o le conseguenze saranno disastrose e irrimediabili.

Il Gruppo fa sapere da Berlino che le emissioni di gas serra continuano ad aumentare e ogni anno toccano nuovi livelli massimi. Non possiamo tollerale un aumento di oltre due gradi della temperatura globale, per contenere tale dato entro il 2050 dovremmo ridurre di almeno il 40% le emissioni, in questo momento stiamo procedendo nella direzione sbagliata.

Nonostante gli sforzi e gli impegni di tanti governi le emissioni aumentano, perchè? C’è da considerare la crescente richiesta energetica dei paesi emergenti, sia per la crescita della popolazione che per l’espansione economica. Ricordiamo che per esempio la Cina oggi è una potenza economica, senza scrupoli non ha mai salvaguardato il clima e l’ambiente, oggi a Pechino i cittadini devono indossare la mascherina per resistere nelle dense nubi inquinate.
“Non significa che il mondo deve sacrificare la crescita per salvare l’ambiente – spiega ancora Edenhofer – è un ritardo della crescita economica, ma non è un sacrificio”, aggiungendo che si avrebbe un risparmio nel limitare alcuni fenomeni atmosferici estremi.

Cosa succederebbe, come cambiarebbe il Mondo se i ghiacciai dei poli dovessero sciogliersi?
Martin Vargic ha ipotizzato un mappa del Mondo con gli eventuali nuovi confini, se il livello del mare si innalzasse di 79 metri, Roma sparirebbe, verrebbe dunque sommersa.
L’Italia perderebbe anche altre città come: Napoli, Palermo, Pisa, Cagliari e Venezia, sparirebbe tutto il “tacco” nel sud della Puglia, non ci sarebbe più tutta l’intera Pianura Padana.
Nel resto del Mondo sparirebbe la Florida con New York e Washington, e poi Stoccolma, Marsiglia, Nizza, Atene, Tokyo, Pechino, solo per fare qualche esempio.
Vargic spiega che oltre il 75% della popolazione mondiale vive al di sotto dei 300 piedi sopra il livello del mare, considerando che 79 metri equivalgono a 260 piedi, le conseguenze ipotizzate da Vargic sarebbero catastrofiche.

Roma, 14 Aprile


LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here