“Nei giorni scorsi, sulla vicenda dell’aggressione nel campo nomadi di via Candoni ai danni del vicecomandante dei Vigili di Roma, Antonio Di Maggio, e di altri due suoi uomini – tutti feriti e medicati in ospedale con prognosi di 7, 20 e 30 giorni – ho presentato un’interrogazione urgente all’Assessore alla Sicurezza della Regione, Ciminiello. Dopo l’operazione di oggi, all’interno dello stessocampo, con arresti e sequestri di beni e refurtiva, ho ripresentato la stessa da discutere in question time mercoledì prossimo. Mentre da Boston, Marino tuonava contro i cosiddetti Vigili assenteisti di Capodanno, in questa occasione non ho letto, ma magari ero distratto, nemmeno una riga di solidarietà e di vicinanza al Corpo e agli agenti aggrediti. Ora, chiedo a Ciminiello di avviare, ai sensi della legge regionale 1/2005 sulla Polizia Locale, un’indagine per sapere se il Campidoglio aveva dotato Di Maggio e i suoi uomini di tutti gli strumenti di difesa e autotutela necessari all’espletamento della missione di polizia giudiziaria. Inoltre, chiedo a Ciminiello di intervenire sul Campidoglio, sempre in relazione alle disposizioni normative della legge 1/2005, per sapere se per i feriti viene applicata la causa di servizio oppure se sono in malattia e se finalmente il Comune si decida a considerare i suoi Vigili come agenti e ufficiali di polizia giudiziaria o come impiegati che indossano una divisa. Ma, soprattutto, non è più possibile accettare il silenzio del Campidoglio, e, a questo punto anche della Regione, su questo campo dal quale, secondo quanto denunciò Cristiana Valicata, membro della direzione nazionale del Pd, provenivano i grandi elettori rom delle primarie che incoronarono Marino. Il degrado e l’illegalità devono finire, anche se si tratta delle truppe cammellate del Sindaco”. Lo afferma in una nota Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra in merito agli arresti campo nomadi via Candoni di questa mattina.
Le dichiarazioni del presidente del IX Municipio Veloccia
15 gennaio 2015
15 Gennaio 2015 @ 14:16
Arresti e sequestri nel campo nomadi?
Cose incredibili. sono tutti brava gente!
Si attende un pronto intervento della nostra magistratura per ristabilire l’onore di queste persone.!
Via Candoni, Veloccia: "Necessario ripristio legalità. Bene Polizia Locale" - NewsGO
6 Febbraio 2015 @ 17:38
[…] “Bene operazione della Polizia Locale al Campo di via Candoni volta ad individuare gli autori dell’aggressione dei giorni scorsi ai danni del Comandante Di Maggio ed ai suoi collaboratori abbiamo sempre sostenuto la necessità di ristabilire la legalità all’interno del Campo a tutela, in primo luogo, delle persone perbene che vivono lì”. Lo afferma in una nota il Presidente del Municipio Roma XI, Maurizio Veloccia. “Denunciamo da tempo l’aggravarsi della situazione a via Candoni: un campo che da esempio di integrazione e pacifica convivenza è diventato, negli anni, la rappresentazione del degrado, soprattutto a causa delle scelte sbagliate, dell’incuria e del pressappochismo dell’Amministrazione comunale precedente – aggiunge – Gli indici di scolarizzazione di bambini e ragazzi che sino a qualche anno fa arrivavano all’80% sono crollati, allo stesso modo pochissimi tra gli ospiti lavorano, la stragrande maggioranza vive di espedienti e spesso nella totale illegalità. Lo straordinario lavoro portato avanti, tra mille difficoltà, dalle Associazioni presenti all’interno del campo è stato progressivamente annullato, le stesse Associazioni allontanate e sostituite da costosissime e inutili guardianie – continua il Presidente Veloccia – Dopo l’operazione di questa mattina bisognerà studiare, insieme a tutti gli attori competenti, una soluzione di più ampio respiro: in primo luogo ripristinando gli equilibri all’interno del campo e bonificando l’area che lo ospita. L’unica soluzione possibile, infatti, si basa su due cardini fondamentali: integrazione per chi lavora, studia, vuole vivere stabilmente e dignitosamente nella nostra città, fermezza nei confronti di chi delinque, chiunque esso sia, qualunque sia la sua provenienza”. Le dichiarazioni fanno seguito a quelle di Storace. […]