Giovanna d’Arco, conosciuta anche come la Pulzella d’Orleans, è l’eroina francese condannata a morte a 19 anni e arsa viva come eretica, recidiva, apostata, idolatra.
La patrona di Francia morì bruciata sul rogo dopo essere stata stata una figura fondamentale nella cosiddetta guerra dei cent’anni tra Regno di Inghilterra e Regno di Francia (si allontanò dalla casa paterna e guidò l’armata francese per volere di Dio), che a vide portare i secondi a conquistare diverse vittorie ai danni dei primi. Ma nel 1430 arrivò la cattura, seguita da un processo e dall’esecuzione della condanna.
Solo nel 1456 la figura di Giovanna d’Arco fu riabilitata e il processo fu dichiarato nullo in quanto la giovane era innocente. Passarono secoli e il 27 maggio 1894 Leone XIII la proclamò venerabile e iniziò così il processo di beatificazione. Pio X la beatificò il 18 aprile 1909 e Benedetto XV la proclamò Santa il 16 maggio 1920, dopo il riconoscimento di diversi miracoli compiuti.
La bolla che la proclamò Santa inizia così:
“Per disposizione della divina clemenza, dopo lungo periodo di tempo, mentre la terribile guerra produceva tanti mali, offrirono un nuovo segno della giustizia e della misericordia di Dio quei miracoli che, operati per intercessione della Pulzella d’Orléans, sancivano definitivamente davanti agli uomini la sua innocenza, fede, santità e obbedienza ai voleri di Dio, per osservare i quali tutto sopportò fino a una crudele e ingiusta morte. È perciò molto opportuno che Giovanna d’Arco sia oggi iscritta nel numero dei Santi, perché, dal suo esempio, tutti i cristiani imparino che l’obbedienza ai voleri di Dio è santa e devota, e ottengano da lei la grazia di convertire i loro concittadini affinché ottengano la vita celeste”.