In merito alla notizia che ha scosso Roma sulla tassista violentata e rapinata, mentre era in servizio, durante le prime ore mattutine dell’8 maggio, Simone Borgese ha dichiarato: “Sono pentito“. Lo stupratore 30 enne, nel corso dell’udienza al Tribunale del Riesame, avrebbe spiegato di esser pentito per le sue azioni: violenza,stupro e rapina di 90 euro. Ora, il collegio dovrà stabilire se accogliere o respingere la richiesta di scarcerazione di Borgese. Infatti, al riguardo, il suo legale ha avanzato l’idea di attuare una misura cautelare agli arresti domiciliari presso l’abitazione della madre, con apposito braccialetto elettronico. Il titolare dell’inchiesta, il pm Eugenio Albamonte, al momento ha espresso un parere negativo in merito alla questione. Questo il proseguimento delle indagini sulla tassista violentata e rapinata nella Capitale.
In merito ai precedenti dell’imputato, Simone Brogese era stato accusato di molestie già nel 2014, quando ad avanzare la denuncia era stata una ragazza di 17 anni. E’ stata la stessa ragazza ad aver riconosciuto l’uomo, dopo che attraverso giornali e tv era circolato il suo identikit. IN quell’occasione la molestia avvenne all’interno di un ascensore, all’interno del palazzo in cui abitava il ragazzo della giovane vittima.
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