Scandalo Malagrotta: la Finanza ha disposto il provvedimento su richiesta della Procura della Repubblica di Roma
Stamattina la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma hanno disposto il sequestro di alcuni beni riconducibili agli eredi di Arcangelo Spagnoli: si tratta dell’ex membro della struttura Commissariale dei rifiuti deceduto nel 2012, la figura chiave dell’inchiesta sui rifiuti nel Lazio e agli ordini del dominus di Malagrotta, Manlio Cerroni.
Spagnoli era stato indagato per associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti, frode in pubbliche forniture, truffa, abuso d’ufficio e falso ideologico. Il sequestro è stato disposto dalla Procura della Repubblica della Capitale. Spagnoli è stato fino al 2008 responsabile unico del Procedimento in seno all’Ufficio del Commissario Straordinario per l’Emergenza Ambientale della Regione Lazio.
Proprio ricoprendo questa posizione, aveva creato un sistema per rilasciare le autorizzazioni relative alla gestione degli impianti di smaltimento dei rifiuti. Tra l’altro, l’uomo aveva sfruttato alcuni interlocutori per migliorare la situazione lavorative della moglie, dipendente dell’Acea.
La Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale Ordinario di Roma ha accertato una sproporzione patrimoniale non certo irrilevante: per questa ragione sono stati sequestrati beni per 7,5 milioni di euro, un valore relativo ad appartamenti a Roma e a Lugano, le quote sociali della srl STQ, un impianto fotovoltaico in provincia di Macerata e le somme depositate sui conti correnti degli eredi.