Primo Mastrantoni, segretario nazionale dell’ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori), si è rivolto nuovamente al Campidoglio: stavolta la questione riguarda le Kamoto, moto predisposte da Roma Capitale per pulire la città dagli escrementi dei cani.
Mastrantoni è molto diretto nel suo comunicato:
Che fine hanno fatto le “caccamoto”, ovvero le “Kamoto”, moto per la raccolta delle deiezioni canine? Non le vediamo piu’ in giro. Erano state acquistate per pulire Roma dagli escrementi dei cani che i sudici accompagnatori lasciavano, in particolare, sui marciapiedi. Ricordiamo che sono previste multe da 250 euro per chi sporca il suolo pubblico o di uso pubblico con escrementi di animali e cani. I proprietari sono tenuti a munirsi di appositi involucri o sacchetti, buste di plastica richiudibili e comunque impermeabili ai liquidi, per permettere la raccolta delle deiezioni canine. Le strade, comunque, continuano ad essere sporche e a rischio sanitario. Questa e’ la realta’ della Capitale d’Italia. Oltre al lavaggio delle strade, quando c’e’, le “Kamoto” avevano la funzione di intervenire nelle zone a forte rischio, ma sembrano scomparse. Eppure sono state acquistate e dovrebbero essere operative. I contribuenti romani chiedono al sindaco, Ignazio Marino: dove sono andate a finire le “Kamoto”?