Carlo Collodi, il papà di Pinocchio, moriva il 26 ottobre 1890

Carlo Collodi, pseudonimo di Carlo Lorenzini, giornalista e scrittore nato a Firenze il 24 novembre 1826 da Domenico Lorenzini e Agiolina Orzali, che in seguito ebbero altri figli (la sua fu una famiglia sventurata perché ben sei fratelli morirono ancora piccoli). Entrambi i genitori, rispettivamente cuoco e domestica, lavoravano per i marchesi Ginori e proprio loro gli permisero di studiare. Prima studiò a Collodi e poi frequentò le scuole religiose, tanto che tra i 12 e 16 anni entrò in Seminario.

Nel 1842 Carlo Collodi tornò a Firenze e frequentò gli studi umanistici, ma dopo due anni andò a lavorare presso la libreria Piatti e lì ebbe modo di entrare nel mondo dei letterati, dei giornalisti e degli intellettuali. In quel periodo iniziò a pubblicare su “L’Italia Musicale” e, dato il suo appoggio al pensiero mazziniano, si arruolò come militare volontario per essere in prima linea nella lotta valsa l’Unità d’Italia. Fondò il quotidiano satirico “Il Lampione”, ma ben presto arrivò la censura del regime del Granducato toscano.

Era il 1856 quando per la prima volta usò lo pseudonimo Collodi, che utilizzò per firmare i libri per la scuola e per bambini da lui pubblicati. Quell’anno pubblicò “Un romanzo in vapore”, seguito da “I misteri di Firenze”, datato 1857. Carlo Collodi partecipò anche alla Seconda guerra d’Indipendenza e poi collaborò con diversi giornali e riviste. Nel 1875 si occupò della traduzione di alcune fiabe di Perrault e questo gli permise di avvicinarsi al mondo della narrativa destinata ai più piccoli. tra il 1877 e il 1878 pubblicò “Giannettino e “Minuzzolo”, romanzi che poi diventarono testi d’insegnamento. Ma il suo capolavoro fu senz’ombra di dubbio “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”, il racconto a puntate apparso per la prima volta nel 1881 sul “Giornale dei bambini” (lì pubblicò altre storie brevi) con il titolo “Storia di un burattino”.

Il 26 ottobre 1890 morì improvvisamente a Firenze. Solo dopo la sua morte ottenne quel successo che non riuscì a raggiungere in vita.


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