Omicidio Luca Varani, interrogati i due assassini: le loro versioni sono contrastanti. Foffo accusa Prato di aver accoltellato al cuore il 23enne
Luca Varani è il 23enne ucciso in un appartamento del Collatino da Marc Prato e Manuel Foffo, due trentenni arrestati dopo la confessione dello stesso Foffo, che ha raccontato di questa voglia di uccidere (Varani è “solo” il malcapitato della situazione”) condivisa con l’amico. Quella sera i due hanno inviato messaggi a raffica per invitare persone in quella casa e tra coloro che hanno ricevuto il messaggio c’è anche Roberto Foffo, al quale Prato ha scritto della presenza di un trans (falso, ndr). 23 le persone che hanno rischiato di diventare loro vittime, ma tra queste solo Luca e altri due amici di Foffo (tali Alex – che ha confermato e detto di non essere stato messo al corrente del loro piano – e Giacomo) non hanno declinato l’offerta.
I due assassini sono stati interrogati in carcere e le versioni risultano contrastanti. Michele Andreano, avvocato di Foffo, ha fatto sapere che il suo assisto ha dichiarato che sarebbe stato l’amico a infliggere il colpo finale al ragazzo con un coltello e al gip ha anche fornito i dettagli (accuse respinte repentinamente da Pasquale Bartolo, difensore di Prato). E il legale poi ha affermato che “in questa vicenda c’è un contesto sessuale, ma il movente non è ancora uscito fuori” e che il suo assisto fa uso abituale di cocaina, aspetto centrale di questa vicenda perché “senza non avrebbero ucciso“.
Tra i due assassini il rapporto di conoscenza è cominciato alla fine dello scorso anno e Foffo ha raccontato che quello di venerdì era uno dei primi incontri. Ma a Capodanno, quando i due si sono visti, c’è stato un rapporto sessuale:
“C’è stato del sesso orale. La cosa mi ha dato fastidio e non volevo sentirlo più“.
Prato, infatti, ha ripreso di nascosto quanto avvenuto per ricattarlo e lui si è detto infastidito perché eterosessuale. Foffo già in passato ha avuto l’istinto di fare del male a qualcuno, ma con Luca lui e Prato hanno completamente perso lucidità – mantenuta, invece, con Alex e Giacomo – e alla fine l’hanno ucciso. Il racconto prosegue e afferma che Marc, dopo aver fatto dare la doccia a Luca perché “ti vogliamo pulito“, si è rivolto alla sua vittima comunicandogli che l’avrebbero ucciso. Ore di agonia, le lesioni alle corde vocali gli hanno impedito di chiedere aiuto, ma poi è arrivata la coltellata che gli ha tolto la vita, quella al cuore.
Il padre di Foffo, intervistato da Vespa a Porta a Porta, ha descritto Manuel come un figlio modello, un ragazzo contro la violenza, forse eccessivamente buono e con un quoziente intellettivo superiore alla norma (affermazione che appare quasi allucinante conoscendo i fatti) e proprio per questo è intervenuto anche il padre di Luca Varani:
“Ragazzo modello? Andrà a finire che il delinquente in questa storia sarà mio figlio”.
E Varani ha ragione a chiedere rispetto perché in questa tragica vicenda di vittima ce n’è solo una ed è il figlio, che ha dovuto subire delle torture per ore a causa della delinquenza di due ragazzi che ora potrebbero essere anche “giustificati” perché sotto l’effetto di droga. Proprio per questo per lui e per tante altre persone, gridano vendetta le parole spese da Valter Foffo per Manuel. Sì, è il figlio, ma quello commesso insieme a Prato resta un omicidio.