Continua a tenere banco il caso Keita, l’ultimo scoppiato in casa Lazio, che sicuramente non sta vivendo un’estate facile. Il giocatore si è sfogato su Twitter manifestando il proprio malcontento circa il trattamento riservatogli dalla società e oggi a prendere parola è Roberto Calenda, il suo procuratore, che ha voluto chiarire la situazione affermando di non aver sentito altre società e di volere chiarezza sul futuro del suo assistito:
“Un altro anno senza chiarezza, in campo e fuori, potrebbe rappresentare un danno per il giocatore ma anche per la Lazio che non sfrutterebbe un suo patrimonio. Per evitare questo abbiamo preso una pausa, necessaria per dare vita a un dialogo costruttivo. Voglio sottolineare che non abbiamo sentito nessun club che non sia la Lazio. Ho incontrato Lotito e abbiamo parlato della situazione in modo sereno e costruttivo. Non abbiamo affrontato l’argomento rinnovo né discusso di cifre o di mercato ma solo del futuro di Keita, della sua gestione che finora è stata un po’ confusa. Se avessimo voluto arrivare allo scontro non ci saremmo presentati al raduno e alle visite mediche come invece Keita ha fatto. Detto questo, in accordo con il club abbiamo deciso di non farlo partire per il ritiro visto le difficoltà che ci sono e che vanno affrontate e risolte. Il giocatore deve essere protetto e va gestito con trasparenza e programmazione. Da tutti i punti di vista. Dal campo al futuro. Non è più un giovane della primavera e ha bisogno di crescere per sfruttare il suo potenziale. Per questo servono programmi certi”