Infuturarsi, spettacolo di giovani attori del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli

31/05/2017 – Domani e dopodomani va in scena al Teatro Argentina il saggio-spettacolo: “Infuturarsi”, diretto da Roberto Gandini.

Uno spettacolo che riflette sul tema del “futuro”, guardato e restituito dagli occhi di 26 ragazzi con e senza disabilità, per riscoprire quanto i giovani siano oggi fondamentali per la crescita e il miglioramento dei tempi che verranno, e che bisogna ripartire da loro stessi per ritrovare una nuova speranza in un mondo in continuo cambiamento.

“Ero in una scuola per parlare del Laboratorio “Piero Gabrielli” e vedevo davanti a me i ragazzi particolarmente distratti. Mi sembrava però una distrazione triste, non quella bella evasione dalla realtà piena di “voglia di fuori” e di amici che si prova a scuola, era una distrazione solitaria, senza trasgressione. E mi sembrava che anche i docenti fossero distratti, assenti. Qualcuno tentava di riempire quel vuoto con una sbirciatina su Facebook ma senza troppa foga – racconta il regista Roberto Gandini . “Allora, senza rendermene conto, ho cominciato a parlare di futuro, del loro futuro, del fatto che qualcuno li stava “fregando” perché non li aiutava a capire che, malgrado la crisi e tutto il resto, se non avessero iniziato a pensarci loro, al loro futuro, sarebbe andata peggio di come poteva andare.”

Infuturarsi è uno spettacolo a quadri che consente ai diversi linguaggi teatrali di coesistere:  si sorride con un’operina buffa intitolata La fuga dei cervelli, in cui il protagonista Fausto, per non diventare un bamboccione, cerca di mettere in fuga il suo cervello, ma si riflette anche una storia di cyberbullismo, dove, ispirandosi ad un’idea di Gianni Rodari usata nel libro Dieci storie per giocare, questa storia “bulla” avrà tre finali. La malinconia e l’autoironia animano invece il quadro I monologhini, con sei ragazzi che danno vita ad altrettanti personaggi: si va dal ragazzo che aspetta un autobus che non arriverà mai perché c’è sciopero e lui non lo sa, alla studentessa sconsolata che all’ora di ricreazione paragona la sua vita a quella di una “stupida lattina”, incastrata in una macchinetta delle bibite, al ragazzo con disabilità dimenticato in un corridoio scolastico da un’insegnante distratta e altri personaggi tutti da scoprire.
Non manca poi di certo il tema dell’amore, o meglio della paura di non trovare amore, della cosiddetta ansia d’amore, del timore di essere esclusi dal gioco di questo sentimento.

Il Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli è un’attività promossa, finanziata e organizzata da Roma Capitale – Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità solidale e Assessorato alla Crescita culturale, dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio e dal Teatro di Roma.

Luogo: Teatro Argentina, Largo di Torre Argentina 52.

Orari: 1 giugno ore 11, 2 giugno ore 19.

Prezzi: ingresso libero con prenotazione obbligatoria
tel. 06.58333672 | laboratoriogabrielli@teatrodiroma.net


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