Pietro Orlandi, sit-in per ottenere il dossier del Vaticano con la verità sulla scomparsa di Emanuela

23/06/2017 – Nell’anniversario della scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta 34 anni fa il fratello Pietro, cerca ancora la verità su quel tragico 22 giugno del 1983.

Davanti il Vaticano, a spalleggiare Pietro nella sua ricerca di giustizia, c’erano anche le tre sorelle di Emanuela, le nipoti, i cognati e Antonietta Gregori, la sorella di Mirella, che è sparita 46 giorni prima.

Al sit-in organizzato in ricordo di Emanuela che non è più ritornata a casa dopo la lezione di musica hanno partecipato alcune decine di persone che esponevano uno striscione contenente parole dure come “Vaticano x Emanuela 34 anni di omertà, vergogna”, “Parlate, liberate la vostra coscienza”.

Pietro Orlandi lo scorso lunedì ha presentato un’istanza di accesso agli atti per poter visionare i documenti conservati dalla Segreteria di Stato, un dossier di cui il Vaticano nega l’esistenza. La replica è arrivata subito tramite monsignor Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato “Per noi il caso è chiuso. Sono stati già dati tutti i chiarimenti che ci sono stati richiesti. Non possiamo fare altro che condividere, simpatizzare e prendere a cuore la sofferenza dei familiari”.

La replica di Pietro non si è fatta attendere, tanto da rivelare alcune importanti novità “Stavolta hanno avuto troppo fretta, hanno commesso un errore – ha detto – in Vaticano hanno negato l’esistenza di un dossier prima ancora che l’istanza venisse depositata, ma non sanno cosa noi possiamo avere in mano. Io una cosa certa la posso dire: nel 2012 nella segreteria di papa Ratzinger c’era un fascicolo chiamato Rapporto Emanuela Orlandi”. Oltre queste dichiarazioni Pietro non ha voluto rivelare ulteriori dettagli.


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