“Stiamo predisponendo trattamenti ulteriori per andare ad attaccare quelle che riteniamo i siti sensibili: scuole, cimiteri ed altri eventuali siti dove ci viene segnalato che c’è una grande presenza di zanzare. Abbiamo ridotto le ore di preavviso per effettuare gli interventi”. Lo ha detto il direttore del dipartimento promozione tutela ambientale e benessere animale del Comune di Roma, Rosalba Matassa intervenendo questa mattina a una commissione Ambiente riunita per fare il punto sulla situazione Chikungunya a Roma.
“Continueremo gli interventi di disinfestazione fino a metà novembre, il periodi di picco della riproduzione della zanzara tigre infatti è dalla fine da agosto fino a metà ottobre”, ha invece spiegato la funzionaria responsabile dell’ufficio gestione specie problematiche, Rita Di Pietrantonio, che ha poi difeso l’operato dell’amministrazione: “Le direttive ministeriali fanno chiarezza su che cosa fare quando ci sono focolai epidemici e casi autoctoni. Tutte misure che abbiamo iniziato a effettuare nelle 24 ore successive alla segnalazione del primo vaso” .
Così ha anche rispedito al mittente l’accusa sul ritardo negli interventi del dipartimento. In realtà la segnalazione dell’ASL Roma 2 è del 7 settembre, ma ha spiegato Matassa: “Ci deve essere stato qualche problema nella trasmissione perché noi l’abbiamo ricevuta l’8”. Sempre sul ritardo negli interventi dell’amministrazione è intervenuta la consigliera Pd Valeria Baglio che ha chiesto perché l’ordinanza che predisponeva le disinfestazione nelle zone private sia arrivata dopo l’11 settembre, quando invece sono stati effettuati gli interventi nelle zone pubbliche.
“La bozza era pronta l’11 – ha spiegato la dottoressa Matassa – ma abbiamo fatto bene ad aspettare perché il 12 abbiamo partecipato a una riunione in regione dove ci hanno spiegato la situazione e così abbiamo capito che non dovevamo limitarci a le aree che avevamo stabilito e abbiamo fatto un’ordinanza aperta”.