Roma, 6 agosto 2014 – “Una scelta indegna ed inopportuna invitare un rinviato a giudizio per reati così gravi all’università che è una comunità educante. Schettino è un personaggio negativo, responsabile della morte di 30 persone ed io al posto suo starei ben nascosto“. Dire che arrabbiato è dir poco. il Rettore dell’Università La Sapienza Luigi Frati che della lezione Schettino – a quanto si apprende avvenuta ai primi di luglio nell’ateneo romano – è venuto a conoscenza soltanto oggi dalla stampa. “Sottoporrò la questione al Senato Accademico – ma per quanto mi riguarda un personaggio simile non dovrebbe proprio partecipare a nulla, figuriamoci se invitato“, conclude il rettore Frati.
La nota del ministro Stefania Giannini – “Trovo che l’intervento di Schettino nel corso di un seminario organizzato da un docente dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma sia un fatto sconcertante. L’autonomia universitaria non può essere declinata in spregio alle famiglie delle vittime della tragedia della Concordia che rappresenta ancora una ferita aperta per questo Paese“. Lo afferma in una nota il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini.
“Non si può certo pensare – continua il ministro – di rendere più attrattivi Master e seminari sfruttando l’onda mediatica perché si tratta di un atteggiamento che non fa onore alla nostra Accademia. Le nostre Università devono continuare a essere luoghi in cui si trasmettono il sapere, la dottrina e il metodo e non dove si produce spettacolarizzazione“.
Schettino inatteso – “Un evento scientifico” così lo ha definito il professor Vincenzo Mastronardi responsabile del Master da cui è scaturita la polemica. Un Master dal titolo “Dalla scena del crimine al profiling“, da lui stesso promosso e organizzato e su cui non ritiene di aver commesso errori, perché vittima di un accadimento. Infatti, “sono stati proprio i legali di Schettino a telefonarmi per chiedermi di essere presenti. Fino all’ultimo mi sono augurato che Schettino non venisse ma quando è arrivato cosa dovevo fare?”