Roma, 11 Novembre- Lo scorso 8 Ottobre il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha mandato un messaggio alla Camera e al Senato per porre l’attenzione sulla situazione delle carceri in Italia, che si trovano in stato di emergenza ormai da molti anni. Napolitano propone di ricorrere quanto più possibile a misure alternative alla detenzione, ma non fornisce una vera e propria soluzione. Diverse leggi, in particolare la Fini-Giovanardi che regola la legislazione in materia di droghe, infatti prevedono l’arresto anche quando questo risulta una pena eccessiva. Cosa succederebbe quindi se si depenalizzassero le sostanze stupefacenti?
Secondo quanto ha dichiarato il Ministro della Giustizia, nel corso di un’audizione alla Camera, in Italia vi sono attualmente 64.323 detenuti a fronte di una capienza di 47.668 posti, inoltre circa 26.042 persone sono in carcere per effetto della legge sulla droga: si tratta di almeno un terzo della popolazione carceraria. La depenalizzazione delle sostanze stupefacenti porterebbe allora alla scarcerazione di migliaia di detenuti portando ad una concreta risoluzione il problema del sovraffollamento delle carceri.
Allo stesso tempo, inoltre, questa soluzione garantirebbe un notevole risparmio allo Stato Italiano dal momento che un detenuto costa allo Stato mediamente 124,96€ al giorno, quindi il costo che lo Stato affronta annualmente per mantenere un singolo detenuto è di 45.610,4€, cifra che moltiplicata per il numero di detenuti a causa della legge sulla droga si aggirerebbe intorno a 1.187.786.036,8€.
In pratica la depenalizzazione delle droghe risolverebbe il problema del sovraffollamento delle carceri e farebbe risparmiare allo Stato Italiano oltre 1 miliardo di euro.