Roma, 18 novembre- A Roma, come a Venezia, vince il cinema italiano. In particolare, è il road movie a riscuotere successo, infatti, a conquistare il Marc’Aurelio 2013 dell’ 8° Festival Internazionale del Film di Roma, è Tir, film di Alberto Fasulo, che affronta una realtà poco conosciuta, quella dei camionisti.
L’edizione 2013 del Festival si ricorderà soprattutto per il record di assenti nel palmarés: Matthew McConaughey e Scarlett Johansson, le due star premiate come migliori attori, non erano presenti alla cerimonia. Nessuno dei riconoscimenti ha ottenuto l’unanimità e, se la vittoria del primo appare più che meritata per la sua interpretazione di Ron Woodroof, malato di Aids realmente esistito, in Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée, il premio alla Johansson lo sembra un pò meno dato che la sua performance in Her di Spike Jonze è esclusivamente vocale. Il presidente di giuria James Gray, regista americano, ha motivato la scelta affermando che non vi erano altre interpreti donne degne di essere premiate, lasciando intuire il suo giudizio sulle altre opere concorrenti.
Dallas Buyers Club ha vinto anche il premio Bnl, mentre gli altri riconoscimenti sono andati a produzioni Asiatiche. Il premio per la miglior regia e il montaggio sono andati al giapponese Seventh Code di Koichi Takahashi; l’intero cast dell’ iraniano Acrid di Kiarash Asakizadeh è stato premiato con il premio dedicato a un giovane attore/attrice emergente; il premio per la miglior sceneggiatura è andato al turco Ben o degilim (Io non sono lui) di Tayfun Pirselimoglu. L’unica opera europea, a parte Tir, ad ottenere un riconoscimento è stata il rumeno Quod Erat Demostrandum di Andrei Gruzsniczk, mentre il Premio Taodue Camera d’Oro per la migliore opera prima/seconda è andato al mediocre Out of the Furnace, secondo lavoro del regista statunitense Scott Cooper.
Il premio Doc It – Prospettive Italia Doc per il Migliore Documentario italiano è stato aggiudicato da Dal profondo di Valentina Zucco Pedicini, mentre Fuoristrada di Elisa Amoruso ha ottenuto una menzione speciale.
Termina l’8° edizione e si aprono gli interrogativi sul futuro, Marco Muller, in scadenza contrattuale si dimostra diplomatico: «La formula perfetta per questo appuntamento cinematografico a Roma è festaval, magica unione tra Festa e Festival, una filosofia in movimento in cui crediamo davvero. L’ora della verifica inizia adesso: sentiremo i soci fondatori e tempesteremo di mail tutti i partecipanti all’ottava edizione per avere un feedback. È su questa base che dobbiamo ridefinire l’evento». Secondo il Direttore Generale della Fondazione Cinema per Roma Lamberto Mancini, questo Festival non è ancora percepito come un evento per tutta la cittadinanza, ma esclusivamente un’occasione per addetti ai lavori e cinephiles. L’intenzione sembra essere allora quella di un impegno verso l’apertura ad un pubblico più vasto e generalizzato e come ha affermato Mancini si tratta di un percorso «complesso ma mi impegnerò personalmente affinché questa direzione sia intrapresa una volta per tutte».