Roma, 19 novembre – In Sardegna siamo alla catastrofe, fino ad ora il bilancio delle vittime rimane fermo a 17 ma si teme, dati i molti dispersi, che il numero possa salire. Da questa notte la furia del ciclone Cleopatra flagella tutto il versante orientale dell’isola dove ha versato più di metà dell’acqua prevista nel ciclo di un anno intero. Non basta l’impegno di tutti gli uomini di Silvio Saffiotti, direttore regionale dei vigili del fuoco, più di 350, che da questa notte in maniera incessante hanno cercato di dare i primi soccorsi salvando tante vite umane. Questa mattina quindi per le 10 è stato convocato il Consiglio dei ministri per dichiarare lo stato di emergenza. Dall’alba era già sul posto il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, che sta conducendo un sopralluogo. Ancora da definire il numero delle vittime, tanti i dispersi e innumerevoli i danni alle infrastrutture. Sono esondati i fiumi e caduti ponti mentre le case, in molte zone, rimangono sommerse da 2 metri d’acqua. L’Anas ha dovuto chiudere le strade dell’isola a causa delle frane, ma i soccorritori assicurano che i centri colpiti sono tutti stati raggiunti da uomini e mezzi per aiutare la popolazione. A Olbia la situazione è drammatica. Nella provincia di Nuoro i comuni maggiormente colpiti sono quelli di Bitti, Lula, Onani, Oliena, Macomer, Orgosolo, Orosei, Gastelli, Dorgali e Nuoro città. Sulla strada Nuoro-Oliena sono crollati i ponti a Norgheri e nuraghe di Badu e Chercu e sulla Nuoro-Orgosolo è crollato il ponte presso la diga in costruzione di Cumbidanovu a Orgosolo. Molte località rimangono senza luce e il problema adesso rimane dare casa ai tanti sfollati che hanno perso ogni cosa.
Fonte: Il Corriere della Sera