Roma, 22 novembre – Il Governo di Madrid annuncia il ricollocamento delle lame sulla recinzione alla frontiera di Melilla, al confine tra Spagna e Marocco. Le lame erano già state tolte 6 anni fa su pressione degli enti umanitari che denunciarono i gravi tagli procurati a gambe e braccia dei migranti. Ma la Prefettura ha già annunciato la partenza dei lavori entro un mese. La barriera rialzata non bastava a frenare gli intrepidi che hanno trovato il metodo di scavalcarla e per questo, dei 9 chilometri di barriera, 6 verranno rinforzati e sui restanti 3 apposte le lame.
L’uomo ha sempre cercato di difendere i propri interessi, le proprietà ecc… con muri e barricate, ma la storia ci insegna che poi inevitabilmente questi vengono sempre abbattuti. Come è possibile fermare persone che scappano da una terra, che non offre futuro, dove imperversa la guerra per cercare una vita migliore? Senza tenere conto poi delle responsabilità secolari che abbiamo sul mancato sviluppo di terre martoriate dove il colonialismo europeo ha fatto grandi affari e continua a farli grazie a sistemi meno cruenti, come quelli dei meccanismi finanziari, che però affamano intere popolazioni? I migranti che cercano di superare la frontiere di Melilla sono per la maggior parte minori che cercano un futuro migliore in Europa. Non sarà certo qualche lama a fermarli perché dietro di loro, a rincorrerli, le ben più paurose fame e sofferenza.
Fonte: RedattoreSociale