Roma, 12 novembre – Ha scelto un gesto estremo, il giovane artista russo di 29 anni Pyotr Pavlensky, per protestare contro lo stato di polizia che rende invivibile la situazione nell’ex Urss. Il giovane ha scelto di inchiodare i propri genitali sul selciato della Piazza Rossa a Mosca in segno di protesta nei confronti del Cremlino. L’artista di San Pietroburgo ha poi spiegato, in un comunicato stampa, pubblicato sul sito web Grani.ru che sta cercando di attirare l’attenzione della società russa di fronte al lento ma inesorabile perdita di ogni libertà da parte dei cittadini. Pavlensky è già noto per essersi cucito la bocca per protestare contro l’incarcerazione di due componenti del gruppo delle Pussy Riot. Vladimir Putin dopo aver messo a tacere la stampa arrivando a crimini indicibili sui giornalisti e usando la censura in maniera incessante continua a sopprimere ogni intervento democratico. Adesso tocca agli artisti che di solito in una società sono coloro che spingono a riflettere o che più semplicemente esprimono una porzione diversificata della società. Una diversità evidentemente da sopprimere per realizzare la società perfetta, grigia e al servizio del potere.
Fonte: Il Messaggero