Roma, 15 novembre- Oggi, nella giornata nazionale sul diritto allo studio, gli studenti scendono in piazza da Torino a Palermo, per manifestare contro la nuova politica di austerity, inaugurata con la legge di stabilità, e per chiedere maggiori fondi per scuole e università.
A Roma gli studenti, sia liceali che universitari, hanno invaso il centro storico fin dalla prima mattina con blitz e fumogeni colorati. La protesta è iniziata con il sanzionamento dell’azienda Atac, accusata di alzare il prezzo dei biglietti per mezzi fatiscenti e mal funzionanti. Per questo gli universitari hanno diffuso l’hastag #saltailtornello, che ha già fatto il giro del web. Intanto gli studenti liceali dietro allo striscione “change the way” sono giunti sotto al Miur per presentare al ministro dell’istruzione Carrozza 10 domande su come dovrebbe funzionare l’istruzione pubblica e sull’adeguamento strutturale degli istituti. Poco prima di mezzogiorno i due cortei si sono riuniti a piazza dei Cinquecento con lo scopo di assediare il Senato e hanno concordato di volta in volta il percorso con i dirigenti di piazza della Digos.
Il serpentone colorato ha cantato slogan sulle mancate borse di studio e posti alloggio per i borsisti «l’alloggio si\solo se paghi però\per i borsisti nooo» ricordando l’occupazione di mercoledì della casa dello studente su via Cesare de Lollis. Marciando dietro la scritta “ contro la scuola di classe” il corteo è arrivato a piazza Venezia e ha poi svoltato su largo Argentina, cercando di arrivare al Senato «per dare un ultimatum al Governo». E così è stato, infatti gli studenti sono arrivati in piazza Sant’Andrea della Valle, a due passi dal secondo palazzo istituzionale, fortemente presidiato. Si temevano scontri, ma il corteo ha lanciato fumogeni colorati, per poi proseguire il suo cammino verso l’altro obiettivo della giornata: il Campidoglio. Per far sentire la propria voce anche al sindaco Marino fortemente contestato per la sua politica indifferente ai problemi sociali della Capitale.
Promettendo di tornare presto in piazza e di non abituarsi alla loro assenza, il corteo degli studenti si è sciolto proprio in piazza Venezia, lasciando di fronte alla scalinata del Campidoglio, protetto dalla celere, uno striscione indicativo del sentimento verso forze dell’ordine e politici ” Questo è il volto dei diritti“.