Roma, 27 novembre – Bastano quattrocento metri per mandare puntualmente in tilt il già caotico traffico della Capitale o per guastare una giornata intera ai pendolari su quattro ruote. I lavori sono iniziati nel 2006, ma non sono mai terminati. Solo un anno fa era stata individuata una “soluzione-tampone” per decongestionare il flusso sulla via Tiburtina, ma a settembre è arrivata la nuova sospensione. Punto ed a capo.
Quando la situazione sembrava desse qualche cenno di miglioramento, si è sprofondati ancora nel marasma totale. Per questo, quattro delle principali aziende della “Silicon Valley” capitolina hanno scritto una lettera congiunta al sindaco Ignazio Marino per fare una richiesta: il Campidoglio intervenga per risolvere la situazione. La raccomandata, partita nella giornata di ieri, è firmata dai responsabili di Elettronica S.p.A., MBDA Italia, Selex e Thales Alenia Space Italia.
Oltre che al primo cittadino, la missiva è stata indirizzata anche ad Enzo Foschi, capo della sua segreteria, Paolo Masini, assessore alle Periferia ed ai Lavori Pubblici, oltreché Emiliano Sciascia, presidente del Municipio IV. Questo il testo della lettera: “Ci vediamo costretti a sottolineare l’estremo disagio e pericolo che migliaia di lavoratori debbono giornalmente affrontare per raggiungere il loro posto di lavoro sulla via Tiburtina”.
Domenico Ghezzi, mobility manager di Elettronica S.p.A., spiega qual è la situazione: «Via dei Radar è una strada di quattrocento metri aperta nel settembre 2012 e riusciva ad alleviare notevolmente il problema del traffico sulla Tiburtina, dove nei sei chilometri che vanno da via di Tor Cervara al CAR (Centro Agroalimentare Roma), sono diversi i cantieri attivi, anche se i lavori per il raddoppio dell’arteria sono iniziati nel 2006. Li inaugurò l’allora sindaco Walter Veltroni».
A dire il vero, anche l’ex sindaco Gianni Alemanno aveva nuovamente inaugurato i lavori nel 2009, promettendo (come il suo predecessore nel 2006) che il raddoppio sarebbe stato pronto nel giro di tre anni.
Prosegue Ghezzi: «La Selex aveva preso in carico via dei Radar che nel mese di settembre, un anno dopo la sua apertura, è stata chiusa perché i tombini erano fuori dal livello stradale ed un motociclista, dopo un incidente, ha fatto causa al Comune. Ora i tombini sono stati livellati e manca soltanto l’allaccio degli scarichi delle acque al fosso Pratolungo. Le quattro aziende (le quali hanno anche rinunciato a parte delle proprie aree per agevolare i lavori di raddoppio, ndr) hanno scritto al Campidoglio chiedendo che via dei Radar sia riaperta e che si accelerino al massimo i cantieri, perché arrivare qui al lavoro da settembre scorso è diventato davvero complicato».
Tuttavia, per il momento non è prevista alcuna data per riaprire l’arteria che va da via Tiburtina a via di Sant’Alessandro ed attualmente il traffico procede su un’unica corsia per senso di marcia. Ghezzi conclude: «È sufficiente un piccolo tamponamento, come capita quasi ogni giorno e soprattutto tra via di Salone ed il Grande Raccordo Anulare, per attendere in coda anche un’ora. Il Campidoglio deve intervenire».