Roma, 23 dicembre – Buchi e debiti ma i dirigenti si pagano comunque a peso d’oro. La società municipalizzata dei trasporti capitolini, Atac, nonostante le sue gravi difficoltà economiche, trova un accordo per le buonuscite dei dirigenti che l’attuale amministratore delegato Danilo Broggi, venuto dal nord per sistemare i conti, ha “licenziato”. Trovato l’accordo con Federmanager per l’uscita di una decina di dirigenti, in Atac sono iniziati i colloqui e i tentativi di accordo. In conclusione saranno 5milioni di euro per liquidare 12 dirigenti. Tra questi, l’ex direttore generale Antonio Cassano, l’ex direttore commerciale Guido Molese, la famosa «zarina» di Parentopoli Francesca Romana Zadotti , Angelo Cursi (fratello, anche se in cattivi rapporti, di Cesare, ex senatore Pdl), la «fedelissima» di Renata Polverini Cinthya Orlandi (era alla direzione marketing). Alcuni di loro, non avevano accettato la riduzione del 10 per cento imposta dal nuovo management, mettendosi da soli nella «black list». Qualcuno, come Cursi, ha aperto un contenzioso con l’azienda esibendo la lettera di «patronage» (con otto anni di stipendio garantito, in caso di licenziamento o rimozione). Altri, come Gabbuti, non hanno fatto storie, preferendo un addio senza polemiche ma riservandosi il diritto di parlare più avanti.
Ma si aggiunge ulteriore amaro alla storia delle buonuscite. Numerose polemiche sono scattate in merito alla transazione che Atac Spa avrebbe effettuato nei confronti di Renato Castaldo, pari a 800mila euro. Quest’ultimo è presidente del collegio sindacale, colui che controlla i bilanci aziendali, le forniture e gli appalti. Da mesi, Castaldo chiedeva ad Atac che gli venissero corrisposti (insieme al suo onorario) anche degli oneri aggiuntivi: collaboratori impiegati, rimborso chilometrico per venire da Napoli a Roma. Una somma, anch’essa non indifferente su cui anche la Regione Lazio vuole delle risposte. E il centrodestra, con un ordine del giorno firmato da Antonello Aurigemma (Forza Italia) chiede che i 100 milioni che arriveranno dalla giunta Zingaretti per il Tpl romano vengano effettivamente usati per il servizio, e non per gli esodi dei dirigenti.