Roma, 19 dicembre- A Pescara è stato trovato un contratto shock, imposto dall’assessore regionale alla cultura ( in quota Pdl ) De Fanis, alla sua segretaria. L’uomo è agli arresti domiciliari per tangenti e nel corso di una perquisizione a casa della sua segretaria è stato trovato, strappato, il contratto shock che prevedeva una prestazione sessuale a settimana per un compenso di tre mila euro al mese. La donna, oggi 32 enne, rivela che aveva già un lavoro nella sanità a tempo indeterminato, ma all’epoca dei fatti la madre era molto malata e l’assessore gli aveva offerto questa occupazione. Sarebbe stata impegnata solo tre giorni a settimana per 1.200 euro al mese, in più però l’assessore l’avrebbe costretta a firmare una clausola in cui lei garantisse quattro prestazioni sessuali al mese per un supplemento di tre mila euro. La polizia giudiziaria di Pescara ha inscritto nel registro degli indagati anche la donna che avrebbe contribuito alla richiesta di tangenti a discapito degli operatori culturali. Proprio nel corso della perquisizione dell’appartamento della signora è venuto alla luce il contratto shock, strappato in mille pezzi, Dopo alcune settimane gli investigatori hanno ricostruito il documento e la conferma definitiva è arrivata dalla stessa segretaria, nel corso dell’ultimo interrogatorio di fronte al pm Giuseppe Bellelli. La 32 enne molto scossa per tutta la vicenda ha rivelato che l’assessore era ossessionato da lei e la costringeva a mantenere gli accordi, adesso lei è terrorizzata anche solo dall’uscire di casa, tutti nel territorio la conosco e la additano. Soprattutto la donna si difende dall’accusa di tangenti, ammettendo invece i rapporti sessuali. E’ ancora da inquadrare la situazione giuridica di quest’ultima, mentre per l’assessore si aggiunge l’accusa di peculato.
Fonte: LaRepubblica