Roma, 16 dicembre – Letta fa sparire il buco dell’Inps. E lo fa con un colpo doppio: da una parte, attraverso una «regolarizzazione contabile», fa sparire il «buco» denunciato dal presidente dell’Inps, Mastrapasqua, a seguito della fusione dell’Inpdap; dall’altra, aumenta i contributi per gli autonomi. Con un emendamento il governo dichiara infatti che non esiste alcun «buco» dell’Inps: come, invece, aveva segnalato nei giorni scorsi Antonio Mastrapasqua. Il presidente dell’Istituto previdenziale aveva lanciato un «allarme» a seguito del peggioramento dei conti del suo istituto conseguente alla fusione con l’Inpdap (l’ente previdenziale dei dipendenti pubblici). In realtà, il governo sostiene che questo «buco» non esiste più. Tant’è che l’emendamento non prevede alcuna forma di copertura. Come dire: il governo ha offerto la reale interpretazione degli effetti della fusione tra i due istituti. Ed il «buco» è scomparso. Una «regolarizzazione contabile» che vale 25,2 miliardi.
In compenso, aumentano le aliquote previdenziali a carico dei lavoratori autonomi. Nel 2014 sarebbero dovute passare dal 20 al 21 per cento; nel 2015, salire al 22 per cento; nel 2016 al 24 per cento. Con un emendamento, il governo ha deciso di portare dal 20 al 22 per cento quella del prossimo anno; al 23,5 per cento quella del 2015; resterà al 24 per cento quella del 2016. Mastrapasqua definisce così l’operazione del governo: «È un’operazione di trasparenza contabile, quella annunciata con l’emendamento del Governo». «Non si tratta di coprire buchi che non ci sono, ma di compiere quell’operazione tecnico-contabile di cui parliamo da un po’ di tempo – spiega Mastrapasqua – necessaria per non rendere incomprensibili i conti dell’Inps. Come ho avuto modo di dire già questa estate, a luglio, presentando al Parlamento i conti del primo bilancio Inps dopo l’integrazione con la gestione dei dipendenti pubblici, il disavanzo di circa 9miliardi era tutto imputabile all’ex-Inpdap e alla modalità con cui lo Stato trasferiva le risorse necessarie per le prestazioni previdenziali nel sistema pubblico. Con l’emendamento annunciato il Governo neutralizza la passività patrimoniale che si era creata nell’istituto dei dipendenti pubblici. I ministri Saccomanni e Giovannini, cui mi ero rivolto per segnalare l’anomalia contabile, avevano promesso di intervenire. E lo hanno fatto. E li ringrazio. Questa operazione renderà più trasparente la contabilità dell’ente, ma non modificherà in nulla la stabilità del sistema previdenziale, che già era e resterà in solido equilibrio finanziario».
(Inps)