Roma, 13 gennaio- Dopo Dopo due ore il direttore di Confcommercio dell’Aquila ha terminato la sua protesta nella sede di Bankitalia, iniziata intorno alle 12. Celso Cioni ha parlato telefonicamente con il prefetto e poi ha ceduto alle parole del colonnello Savino Guarino, comandante provinciale dei carabinieri, e del sostituto procuratore Stefano Gallo. Pochi minuti dopo è stato ricevuto dal prefetto in un’altra stanza della stessa Bankitalia, con cui è ancora a colloquio. Durante la protesta shock, Cioni aveva diffuso un comunicato stampa in cui gridava aiuto a nome delle imprese dell‘Aquila, martoriate dalla crisi e dall’uragano politico che ha colpito l’amministrazione.« Sono Celso Cioni direttore Confcommercio L’Aquila – si legge nel comunicato stampa, inviato durante la protesta – e mi sono barricato in un bagno della filiale Bankitalia per lanciare il grido di dolore dei piccoli commercianti di questa martoriata città che, costretti dal terremoto a lasciare i propri negozi senza ottenere alcun sostegno e facendo debiti, si sono ricollocati alla meglio e sono disperati, con le banche che li tengono quotidianamente sotto pressione. Molti sono esasperati e ricorrono a medici e psicologi o a psicofarmaci per sostenere questo stato di cose di cui non hanno colpe. Come sapete ci sono casi di suicidi. Per questo inizio sciopero fame e sete e chiedo che il governo riveda le condizioni del sistema bancario almeno nei paesi del cratere e della città che è ancora militarizzata e domando se qui possono applicarsi le stesse regole di luoghi dove non è successo nulla. Se verranno forzate le porte del bagno – conclude Cioni- dove sono barricato ho con me benzina e accendino. Basta con questa situazione che non meritiamo. Basta». Adesso in molti sperano che gesto così disperato possa riaccendere l’attenzione della politica sulla disastrosa situazione economica che investe non solo l’Aquila, ma tutto il nostro Paese.
di Elisa Bianchini