Roma, 29 gennaio – Era stato ufficializzata da tempo la decisione di aggiornare le rendite catastali in alcuni quartieri della Capitale e ora la decisione sta per diventare realtà. Non sarà così più la stessa cosa per le 224mila famiglie che vedranno a breve un netto aumento delle rendite catastali delle loro abitazioni e quindi, di conseguenza, di tutte le imposte che hanno come riferimento la casa, dall’Imu alla tassa sull’immondizia. Si tratta di tutti coloro che possiedono immobili nelle aree del Centro Storico, Aventino, Trastevere, Borgo, Prati, Flaminio 1, XX Settembre, Monti, San Saba, Testaccio, Gianicolo, Delle VittorieTrionfale, Flaminio 2, Parioli, Salario Trieste, Esquilino e Ville dell’Appia. Per la prima volta, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, scompariranno dal centro le abitazioni classificate come “ultra-popolari” che finora erano ben 1.859: saranno ridotte soltanto a 28. Decimate anche le “popolari” che passeranno da 38.167 a 5.269. L’aumento delle rendite sarà particolarmente doloroso per le tasche dei romani che vivono nei quartieri centrali perché di fatto la maggior parte degli immobili salirà al livello della categoria A/2 (civile abitazione), mentre raddoppieranno in sostanza le residenze signorili (A/1). A raddoppiare sarà il numero delle abitazioni della categoria A/2 che passeranno da 73.533 a 122.240. Altra distinzione che salasserà i proprietari di queste abitazioni, sarà la classificazione interna a ciascuna categoria che avrà un ruolo fondamentale nel far salire la rendita e le tasse da essa derivate. Tuttavia chi ha già ricevuto o riceverà nei prossimi giorni o settimane l’avviso di accertamento (gli estimi sono stati tutti aggiornati al 31 dicembre 2013 ma le Poste non li hanno ancora consegnati a tutti) non deve per forza accettare per oro colato quello che ha deciso l’Agenzia. Quest’ultima fa sapere che gli accertamenti non sono stati fatti a tavolino ma andando anche a vedere gli immobili dall’esterno uno per uno. È previsto inoltre un ricorso, da effettuarsi entro e non oltre i 60 giorni dall’accertamento, inviando all’Ufficio ProvincialeTerritorio di Roma una domanda in carta semplice, con la documentazione a sostegno.