Roma, 3 gennaio – Li aveva coperti bene con i loro giubbotti, posizionati sopra una roccia ed era andata a chiedere aiuto per salvare loro la vita. Alexia Canestrari, la mamma romana di 36 anni che si è persa coi due figli il 31 dicembre sul Monte Livata, a Subiaco, racconta in un’intervista a Repubblica il perché di quella scelta così rischiosa. «Mi hanno dipinta come un mostro ma io mi comporterei esattamente come ho fatto». «Separami da loro era l’unica soluzione». Lei e i due bambini si erano inoltrati nel bosco per vedere gli animali ma quel bosco è diventato poi un labirinto dal quale Alexia non riusciva più ad uscire e la situazione è degenerata quando il suo cellulare si è spento. «Ero sfinita – racconta – alle 17.30 non ce la facevo più a trainare la slitta coi bimbi sopra, 50 kg per tanti chilometri ti sfiancano». «Ho provato a prenderli in braccio – continua Alexia – ma non ce la facevo; mi sono messa a cagnolino e caricati sulla schiena. Ma così non andavo da nessuna parte». Così la donna ha preso la decisione che ha suscitato tante critiche e li ha sistemati su una grande roccia, li ha coperti bene e detto loro di rimanere fermi e che lei sarebbe andata a cercare aiuto. Dopodiché si è allontanata. Una scelta difficile e molto rischiosa ma che alla fine ha significato la salvezza per tutti e tre.