Roma, 5 gennaio- Nella notte la squadra volanti della polizia è intervenuta per la segnalazione di un incendio in zona Casilino. Arrivati sul posto gli agenti hanno visto il fumo uscire da un appartamento, mentre i vicini radunatisi gridavano che all’interno c’era una famiglia. Capita la gravità della situazione, gli agenti non hanno atteso l’ arrivo dei vigili del fuoco, cercando di sfondare la porta d’ingresso. Non essendovi riusciti, un poliziotto è entrato nell’appartamento in fiamme passando dal balcone, con l’intento poi di aprire ai colleghi. Appena varcata la porta finestra però il poliziotto si è trovato di fronte il proprietario di casa, che lo ha spintonato e minacciato di morte, mentre accumulava mobili davanti alla porta d’ingresso per non far entrare i soccorritori. Di fronte alle urla e ai rumori sospetti gli altri agenti sono entrati nell’edificio, attraverso il balcone e, fermato immediatamente l’uomo, hanno aperto l’uscio e soccorso il loro collega. Gli investigatori si sono subito accertati se ci fossero altri in casa, ma non hanno trovato nessuno. Spento l’incendio, non è stato difficile capire che le fiamme erano state appiccate dallo stesso proprietario, un 35enne polacco, in evidente stato di ebbrezza e arrabbiato con la moglie. La moglie, rintracciata dagli agenti è stata sentita al commissariato Casilino e ha raccontato di subire da anni le ingiurie del marito, così come ieri notte. Lo stato esaltato dell’uomo però l’aveva spaventata, per questo era scappata di casa insieme con la figlia minorenne. L’uomo è stato arrestato per incendio doloso e violenza, minaccia, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.
di Elisa Bianchini