Roma, 27 gennaio- Dopo essere finita nell’occhio del ciclone per le presunte ingerenze nella Asl e nel 118 di Benevento, il ministro De Girolamo lascia il suo incarico alle politiche agricole. Ella ha dichiarato di essersi sentita abbandonata dal proprio governo che non l’avrebbe difesa dal linciaggio mediatico nei suoi confronti. Le accuse sembrano rivolte a tutti, sia a Letta che ad Alfano, il segretario del suo partito. Quest’ultimo però ha assolutamente smentito dei dissapori fra lui e la De Girolamo « Ho cercato di trattenerla. Le ho detto che non condividevo le sue dimissioni. Ma ha la testa dura e ha insistito ad andare avanti. Nunzia in Parlamento si è difesa bene -ha continuato Alfano– ha usato parole chiare e io le ero seduto accanto, proprio per manifestarle il mio appoggio incondizionato e lo rifarei ». Inoltre il vice premier ha sottolineato la freddezza di Letta nei confronti del ministro, nonostante la buona amicizia che li legava e la debolezza a cui va incontro l’esecutivo con queste dimissioni. Il M5s ha esultato per le dimissioni, sperando che la De Girolamo sia solo la prima, seguita a ruota dalla Cancellieri. Al momento il ministero delle politiche agricole è stato preso dallo stesso Letta, ma iniziano a farsi strada i probabili sostituti della De Girolamo, primo fra tutti Ernesto Carbone, renziano della prima ora. Al secondo posto c’è il fondatore di Eataly, Oscar Farinetti, anche lui sostenitore accanito di Matteo Renzi.
di Elisa Bianchini