Roma, 7 gennaio – Alle Scuderie del Quirinale, dal 20 marzo al 13 luglio potremo ammirare le opere di Frida Kalho. Non c’è dubbio che la pittrice sia un’icona, un mito indiscusso a livello globale. Pittrice cult, eroina, antesignana femminista, venerata musa ispiratrice di movimenti di cultura, arte, sociale, politica . La sua vita e le sue opere sono sempre incredibilmente allacciate in un indissolubile legame e creano un immaginario ed una unione inossidabile tra le più emozionanti ed affascinanti del XX secolo. La sua arte si fonde con la storia e gli avvicendamenti politici del proprio tempo, con le trasformazioni culturali e sociali della sua epoca, periodo che portò poi alla Rivoluzione Messicana. Non fu donna semplice, la sua vicenda umana è stata molto complessa, la vita familiare travagliata, i suoi dipinti riflettono le difficoltà ed i dolori sopportati, sia fisici che psicologici. Pittrice fantastica, riporta nei suoi quadri tradizioni indigene e folkloristiche, creando una commistione tra linguaggio del passato, colori forti e spirito del popolo messicano. Donna piena di estro e di natura indomita, mette nella sua pittura tutto lo spirito indipendente e rivoluzionario di cui è dotata . Affetta da spina bifida, fin dall’adolescenza manifestò talento artistico e uno spirito indipendente e passionale, ribelle, riluttante verso ogni convenzione sociale e modelli prestabiliti.
Un importante omaggio romano a Frida avverrà anche a teatro. Il Piccolo Eliseo ospiterà, infatti, dal 1 aprile 2014 uno spettacolo interamente dedicato alla straordinaria ed intensa vita vissuta dalla pittrice. Prenderanno vita sulla scena sei dei suoi celebri quadri, attraverso sei storie di sei donne diverse tra loro. Filo conduttore delle storie i simbolismi rappresentati nei quadri stessi. La pittrice si potrà osservare per come la si conosce solo all’inizio della rappresentazione. Come introduzione ai quadri e alla fine come celebrazione di un’eredità che la stessa pittrice vuole lasciare alle donne. Nessuna biografia realistica, ma altresì, la donna, in ogni luogo, in ogni spazio ed in ogni tempo, fino a raggiungere l’idea di Frida Kahlo intesa come icona femminile.
Di Alessandra Paparelli