Roma, 18 gennaio- La scoperta di internet e il suo uso sempre più massivo in tutti i campi sono un carattere peculiare della nostra società in continuo divenire. Le nuove tecnologie permettono una velocità e un progresso sconosciuto e inimmaginabile solo 50 anni fa. Ma è tutto oro ciò che luccica? Oppure le moderne tecnologie possono portare a squilibri relazionali e psicologici, soprattutto per giovani e giovanissimi che non conoscono una realtà diversa? I social network e i sistemi gratuiti per lo scambio di messaggi ed emozioni stanno modificando radicalmente le modalità di relazione, che vengono appunto definite “mediate da computer“. La comunicazione via internet cancella il significato di meta-comunicazione, cioè tutto quell’insieme di sguardi e di messaggi corporei, che costituiscono il tradizionale faccia a faccia. Il lato positivo è che internet permette lo scambio e l’interrelazione fra tantissime persone, anche di Paesi diversi, sviluppando così la globalizzazione e la conoscenza di varie culture, in una rete o circolarità, estranea alle forme tradizionali di incontro. Indubbiamente però la condivisione continua della propria vita, anche negli aspetti più personali, espone a molti rischi, soprattutto per bambini e adolescenti, che non si rendono ancora conto della pericolosità con cui degli adulti possono utilizzare alcuni tipi di dati. Gli esperti hanno decretato che con l’utilizzo di internet e dei social network è aumentato in modo esponenziale il diffondersi di materiale pornografico e pedo-pornografico e allo stesso modo anche l’adescamento di minori. Allo stesso modo la possibilità di falsificare o nascondere la propria identità espone tutti gli utenti delle nuove tecnologie a subire vari tipi di reati, come truffe, violazione della privacy o furto della propria identità. Infine solo da pochi anni la scienza ha iniziato a studiare i rischi a livello psicologico dell’abuso delle nuove tecnologie, che potrebbe portare ad una vera e propria patologia, definita Internet Addiction Disorder (IAD). Una sorta di dipendenza da Internet che rientrerebbe nel quadro delle “dipendenze comportamentali” alla stregua del gioco d’azzardo patologico. Essa può condurre a veri e propri disturbi fisici ed emozionali come rabbia, tensione e depressione quando non c’è possibilità di accedere al computer. Il risultato sarebbe una compromissione della vita sociale, familiare e lavorativa/scolastica con isolamento e riduzione della produttività, ripercussioni anche sul piano fisico (in particolare alterazione dei ritmi del sonno, eccessivo affaticamento, indebolimento del sistema immunitario, problemi alla vista, alla schiena). A testimonianza della veridicità di una tale patologia, alcune strutture pubbliche come il Gemelli di Roma, hanno aperto ambulatori e ascolti psicologici per chi soffre di questa dipendenza.
di Elisa Bianchini