In attesa di conoscere i vincitori dei premi assegnati dalla stampa estera, i Golden Globe, che anticipano di consueto i probabili nominati e vincitori degli Oscar, continua la “grande” corsa del nostro Paolo Sorrentino con il suo potente e “decadente” La grande bellezza già vincitore agli European Film Awards nelle categorie principali (film, regia, attore, montaggio) e candidato ai London Film Critic Awards’, Critic’s Choice Awards, Independent Spirit Awards e Golden Globe, oltre ad essere assieme al film La vita di Adele di Abdellatif Kechiche , il film europeo più visto in America.
Quest’anno la corsa agli Oscar nella categoria miglior film straniero non è mai stata così agguerrita, non solo per il numero dei film in competizione circa 76, ognuno di loro in rappresentanza dei propri paesi, ma anche per la presenza dei principali maestri del cinema contemporaneo europeo e asiatico. Finora dei 76 film solo 9 sono giunti “in semifinale”. La sorprendente esclusione di pretendenti assai favoriti come Il passato di Asghar Farhadi (premio Oscar nel 2012 per Una separazione) in rappresentanza dell’Iran, Wadjda (La bicicletta verde) caso eccezionale per la cinematografia saudita che per la prima volta è stata ammessa alla competizione e Gloria per il Cile, ha fatto balzare Sorrentino da possibile candidato a probabile favorito per la vittoria finale dell’Oscar come miglior film in lingua straniera. L’unico vero rivale è The Hunt (Il sospetto) di Thomas Vinterberg (Festen) per la Danimarca sul tema della pedofilia che ha fatto vincere al protagonista, Mads Mikkelsen, il premio come miglior attore all’ultimo Festival di Cannes. Gli altri possibili candidati potrebbero essere The Grandmaster del maestro Wong Kar-Wai (In the mood for love, 2046) in rappresentanza di Hong Kong, Omar (Palestina), The Broken Circle Breakdown (Belgio).
Sono 14 anni che l’Italia non vince quest’ambito premio, era il 1993 quando Sophia Loren incoraggiata da una platea febbricitante che sussurrava il nome del regista de La vita è bella, urlò il nome di “Roberto!”. Da quel giorno solo un altro film italiano è entrato nella cinquina, La bestia nel cuore di Cristina Comencini battuta nel 2006 dal sudafricano Gavin Hood per il film Tsotsi. Attualmente per questa categoria l’Italia ha il maggior numero di statuette (13) contro le 12 francesi, ed è seconda dopo la Francia per il numero di candidature ottenute 27 contro le 36 dei transalpini. Non tutti sanno che questo premio fu istituito proprio per poter premiare alcuni capolavori italiani del neorealismo come Sciuscià e Ladri di Biciclette di Vittorio De sica. Da lì la presenza dei film italiani alla corsa agli Oscar si fece significativa non solo nella categoria miglior film straniero, ma anche in quella della sceneggiatura originale (Amidei, Pinelli, Zavattini) e della regia (Fellini, 4 volte) per non parlare delle numerose candidature dei nostri “artigiani” che ancora oggi lavorando in produzioni internazionali collezionano nomination e premi come gli scenografi Diego Ferretti e Francesca Lo schiavo (9 nomination e 3 vittorie per The Aviator, Sweeney Todd e Hugo Cabret),il montatore Pietro Scalia vincitore di 2 premi Oscar per Jfk-Un caso ancora aperto e Black Hawk Down , il compositore Ennio Morricone nominato 4 volte (I giorni del cielo, Mission, Bugsy, Malena) senza mai vincerlo per poi essere insignito dell’Oscar alla carriera più tardi. Per scoprire se la “Grande” corsa di Paolo Sorrentino agli Oscar si concluda con una “Bellezza” vincente, bisognerà aspettare prima il 16 gennaio per l’annuncio delle nominations e poi il 2 marzo, per la lunga e ambitissima “notte” degli Oscar.