Roma, 13 gennaio- Oggi il consiglio di dipartimento della facoltà di chimica dell’università La Sapienza di Roma deciderà sull’annosa questione di chiudere l’accesso per i corsi di laurea in Chimica, Chimica Industriale, Chimica del restauro e tecnologie per la conservazione dei beni culturali. Gli studenti però non ci stanno che una decisione di tale importanza venga presa senza consultare i diretti interessati che fruiscono ogni giorno dell’università. Per questo si sono riuniti in assemblea e hanno poi deciso di occupare la loro facoltà, con picchetti e striscioni. Gli insegnanti si difendono dichiarando la necessità di ridurre il numero degli studenti a causa del taglio dei fondi, questo sarebbe l’unico modo per continuare a garantire un insegnamento di altissima qualità. I ragazzi al contrario ribattano che i docenti li avevano rassicurati su una trattativa fra le parti, che invece non è avvenuta. «Un punto di non ritorno – scrivono gli studenti in un comunicato – Perché verrà stroncato il libero accesso all’istruzione e ciò che riteniamo assurdo è l’indifferenza e l’inerzia con le quali è stata affrontata la questione da parte dei docenti. Ci avevano assicurato che la votazione sarebbe stata a marzo, dopo una tavola di discussione studenti-professori. Ma- termina il comunicato- la riunione fissata per il 10 gennaio è stata disertata dagli insegnanti».
di Elisa Bianchini