Roma, 12 gennaio- Dopo il duro faccia a faccia fra Letta e Renzi, il premier relega in un angolo le controversie con il segretario del suo partito e annuncia una nuova agenda di governo. I punti all’ordine del giorno, con date e scadenze precise, vanno casualmente incontro alle richieste di Renzi «Date stringenti e certe, con l’impegno ad arrivare alle elezioni europee di maggio con in tasca l’approvazione della legge elettorale e i primi due sì al nuovo Senato delle autonomie. Più il job act e nuove misure per il rilancio dell’economia» ha dichiarato Letta. Eppure Renzi ancora non ci sta e sembra si sia sfogato con il suo staff definendo insoddisfacenti le azioni del governo. Ma c’è un altro punto fondamentale, che si delinea sia nella mente del premier che del segretario: una nuova squadra di governo. Infatti se si cambia totalmente rotta, con un nuovo patto di coalizione, sarà necessaria avere anche una nuova squadra pronta a reggere la sfida. Prende corpo l’idea che a fine mese, dopo la firma di un patto di coalizione, Letta possa salire al Quirinale per dimettersi. Napolitano così farebbe un giro di consultazioni per una nuova fiducia, con una nuova squadra. Probabilmente nel futuro governo entrerebbero anche alcuni renziani, per soddisfare il neo segretario e allontanare il più possibile lo spettro di elezioni anticipate. Al momento i possibili nomi sono top-secret, ma iniziano a filtrare coloro che non saranno riconfermati nel Letta-bis. Fra cui, probabilmente Flavio Zanonato (Sviluppo) ed Enrico Giovannini (Lavoro), ma anche il troppo tecnico ministro dell’economia, Saccomanni. Anche la poltrona di Alfano agli interni potrebbe essere a rischio, dato che Renzi sostiene di non aver dimenticato il caso Shalabayeva. Infine nell’epurazione entrerebbero anche la De Girolamo (Agricoltura), la Cancellieri (Giustizia) e la Bonino, accusata di aver gestito malissimo il caso dei due marò in India. Nonostante le rassicurazione pubbliche, rimane alta la tensione fra premier e segretario, da una parte Letta avverte che non si farà controllare come un burattino e dall’altra Renzi invita tutti a rassegnarsi perchè lui continuerà a dire ciò che pensa, senza essere ingabbiato.
di Elisa Bianchini