Roma, 31 gennaio- La metro di Roma, chilometri e chilometri di serpenti sotterranei che mettono in comunicazione tutta la Capitale. Pochi minuti e ci si sposta velocemente e agevolmente in tutta la città. Questo era il progetto su carta che permise e permette di traforare tutta Roma in nome del progresso, peccato che dalla carta alla realtà, si sia aggiunto un fattore inaspettato ( fra molti altri), la pioggia. Non servono le piogge torrenziali della scorsa notte, un semplice temporale estivo crea pozze d’acqua e acquitrini nelle stazioni metro. Nessuna fermata è risparmiata dalla linea A, alla linea B, senza esclusione del nuovissimo prolungamento della B1. A Termini le persone aspettano la metro con gli ombrelli aperti, come se fossero all’aperto sotto il temporale. A Furio Camillo invece l’acqua non si limita a filtrare da pavimento e pareti, ma entra dall’ingresso principale, frettolosa anche lei di prendere il treno. Le scale divengono una vera e propria cascata d’acqua, dirompente. Ma se queste sono le metro vecchie, quale sarà la situazione nella nuovissima metro B1? Adatta per fare un bagno, infatti, al di là dell’umorismo, le fermate di Conca d’oro e Sant’Agnese-Annibaliano, sono vere e proprie piscine. Il pavimento gommato diventa una lastra di ghiaccio se bagnato, pericolosissimo per gli anziani. Due mesi fa infatti, una signora è scivolata, rompendosi il femore.
di Elisa Bianchini