Roma, 31 gennaio- Roma si è svegliata come una Capitale sott’acqua, a causa delle forti piogge che l’anno interessata per tutta la notte. Forti disagi in tutta la città, dal litorale al centro storico, ma le zone più colpite sono a Roma nord. Forte la paura nel quartiere di Prima Porta, dove un torrente è esondato, costringendo i residenti a salire sui tetti. Solo l’intervento dei mezzi anfibi dei vigili del fuoco ha potuto portare in salvo le persone. In alcuni sotto passi l’acqua è arrivata ad un metro e mezzo di altezza, mettendo a rischio la vita di molti automobilisti bloccati. Al momento non si registrano feriti, ma la situazione è vicina al caos. Segnaliamo allagamenti e alberi caduti in via Gregorio VII e nella galleria Giovanni XXIII. In via Boccea, all’altezza di via Mattia Battistini, è crollato un altro muretto di contenimento. Alcuni dipendenti di un supermercato in via Girolamo Benvenuti, all’altezza del civico 30, sulla Giustiniana, sono rimasti chiusi nel negozio a causa degli allagamenti stradali. A Primavalle e in via Avegna ci sono state frane e smottamenti. I vigili urbani sono al lavoro fin dall’alba per mantenere nella norma la viabilità e segnalare tempestivamente strade pericolose. La Flaminia, via del Foro Italico e una parte della Tangenziale est sono state chiuse per allagamenti, con ripercussioni sul traffico da piazzale Clodio alla stazione Tiburtina. A causa di una frana funzionano a singhiozzo le strade fra Muratella e via Prato della Corte. I trasporti pubblici non hanno una vita migliore, con la chiusura di tre stazione della linea A della metropolitana. Il blocco totale della ferrovia Roma- Frascati a causa di un albero caduto sui binari e della linea Orte-Fiumicino, fra Fara Sabina e Tiburtina per un allagamento. Nonostante il Campidoglio abbia attivato prontamente un’unità di crisi, i spostamenti in città sono difficoltosi e pericolosi, mentre è quasi impossibile uscire o entrare nella Capitale. Ovviamente il sorvegliato speciale resta il Tevere, il cui livello è al momento ad 8,14.
di Elisa Bianchini