Roma, 22 gennaio – Si avvicina la tanto attesa festa di S.Antonio Abate a Fonte Nuova, promossa e organizzata dai Cavalieri di S.Antonio, un’associazione nata da 30 anni nata dalla fede e dalla devozione nei confronti del Santo. I Cavalieri vantano attualmente oltre 40 persone associate, tra giovani e meno giovani, testimonianza del fatto che la loro ragion d’essere si tramanda di generazione in generazione. Lo spirito che li accomuna, oltre la fede, come ci racconta il presidente Santino Aureli, è senza dubbio la volontà di curare le tradizioni locali, evitando che scompaiano, sommerse e dimenticate col passare del tempo.
Cenni storici: Antonio Abate è uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nato a Coma, nel cuore dell’Egitto, intorno al 250, a vent’anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse una vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356.
Giá in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità, pellegrini e bisognosi di tutto l’Oriente. Anche Costantino e i suoi ne cercarono il consiglio. La sua vicenda è raccontata da un discepolo, Sant’Atanasio, che contribuì a farne conoscere l’esempio in tutta la Chiesa. Per due volte lasciò il romitaggio. la prima per confortare i cristiani di Alessandria, perseguitati da Massimo Daia. La seconda, su invito di Atanasio, per esortarli alla fedeltà verso il Concilio di Nicea. Nell’iconografia è raffigurato circondato da donne procaci (simbolo delle tentazioni0 o animali (come il maiale), di cui è popolare protettore. Riproponiamo, in attesa della festa, l’intero programma della giornata. Presenterà, per l’occasione, Dina Mastronardi.