Roma, 25 gennaio- Alla vigilia del giorno della memoria, invece di chinare il capo e ricordare i tanti errori e l’ancora più colpevole omertà, gli animi si risvegliano, credendo che una banale provocazione possa far valere le loro follie. Ieri pomeriggio sono state inviate tre teste di maiale alla Sinagoga e al museo di cultura ebraica. Il macabro invio è stato rivendicato da un gruppo che accusa le autorità rabiniche di aver guadagnato dall’olocausto e di aver venduto gli ebrei per mantenere intatti i propri incassi. La Digos di Roma, guidata da Diego Parente, ha lavorato tutta la notte per capire l’identità dei mandanti delle teste di maiale, Le forze dell’ordine sono partite dal deposito di via Salone 124, a cui i pacchi sono stati inviati e poi smistati, ma per il momento non si è ancora riusciti a risalire agli autori del gesto. Il sindaco Marino ha denunciato la propria indignazione per l’accaduto, soprattutto contro il tentativo di profanazione della giornata della Memoria. «Un affronto a pochi giorni dalle celebrazioni per il giorno della Memoria -ha dichiarato il primo cittadino- Condanno con fermezza questo gesto inqualificabile nei confronti della comunità ebraica di Roma. Chi la offende fa un oltraggio a tutta la città. Sono vicino al presidente Riccardo Pacifici, al rabbino capo Riccardo di Segni e a tutti i componenti della comunità ».
di Elisa Bianchini