Roma, 17 gennaio – Mangia un altro uomo per vendicare l’uccisione della sua famiglia. È successo nella Repubblica Centrafricana dove un uomo, Ouandja Magloire, miliziano cristiano soprannominato “Cane pazzo” ha ucciso un uomo e lo ha poi divorato per vendicare lsua moglia, il suo bambino e sua cognata. Un gesto scellerato causato dal dolore e dalla conseguente follia manifestata contro una persona estranea ai fatti, colpevole solo di essere di fede musulmana. Secondo Magloire, infatti, i musulmani sarebbero responsabili della morte dei suoi cari.
L’aggressione sarebbe avvenuta nella capitale Bangui, dove l’uomo avrebbe individuato la sua vittima, su un minibus, per poi inseguirlo ed aggredirlo insieme ad un gruppo di circa 20 persone. Gli aggressori avrebbero costretto il conducente dell’autobus a fermare il mezzo e trascinata la loro vittima musulmana in strada l’hanno poi picchiata e coltellata prima di darla alle fiamme. Secondo alcuni testimoni, nessuno fra le persone che hanno assistito alla violenza ha cercato di intervenire per bloccare l’aggressione.
Gli atti di cannibalismo non sono rari nella Repubblica Centrafricana, ma, la violenza legata al fanatismo religioso, vive oggi un’allarmante fase di sviluppo. Lo scontro tra miliziani si è diffuso in seguito alla nuova fase di instabilità del paese e alla caduta del presidente Francois Bozizè, costretto alla fuga dal paese. Il suo successore è Michel Djodotia, uno dei leader dei ribelli di Seleka, accusati di prendere di mira i civili cristiani. La persecuzione continua da mesi e avrebbe dunque portato alla creazione di gruppi di autodifesa cristiani, denominati anti-Balaka, a loro volta accusati di compiere atrocità contro la minoranza musulmana. Insomma, è una situazione che non sembra facile da ristabilire nemmeno dopo le dimissioni di Djodotia di venerdì scorso. Il Consiglio di nazionale di transizione ha due settimane di tempo per scegliere un nuovo presidente per un paese nel quale si stima 4,6 milioni di persone. Ma, circa il 20 per cento della popolazione ha di recente abbandonato le proprie case. Nonostante i ricchi giacimenti di oro, diamanti e altri minerali, la Repubblica Centraficana, tra colpi di Stato ricorrenti seguiti all’indipendenza dalla Francia del 1960, continua a sprofondare nella povertà, disperazione e violenza.
(DgVoice)