Roma, 25 gennaio- La prima condanna per molestie sessuali risale al 1991, eppure Rosario Cacace, 60 enne napoletano, continuava a lavorare nelle scuole come bidello, sempre a contatto con i bambini, con mille possibilità di approfittarne. Infatti nel 2007 arriva la condanna per violenza sessuale su un’adolescente in una scuola media romana. Nessuno però continua ad accorgersi della rischio a cui venivano esposti giovani e giovanissimi, tanto che il Ministero dell’Istruzione lo riconferma come bidello in una scuola elementare capitolina e arriva l’ennesima, prevedibile, violenza sessuale, questa volta su un bambino di 10 anni. Siamo nel 2008, pochi mesi dopo aver scontato la condanna precedente, quando i magistrati lo avevano obbligato a rimanere fuori dalle scuole fino al 2009. Oggi finalmente è arrivata la giustizia per i tanti bambini e per le loro famiglie, Cacace è stato condannato a sei anni di carcere e dovrà risarcire la famiglia della sua ultima vittima, ma non sarà il solo. Anche il Ministero dell’Istruzione dovrà elargire un risarcimento. Dichiara la propria soddisfazione il legale della famiglia, chiedendosi come sia stata possibile una tale mancanza di controlli da parte del Ministero «Dal ministero non potevano non accorgersi – spiega il legale – dei precedenti per abusi su minori del Cacace. Resta un mistero come quest’uomo sia stato assunto come bidello dopo la prima condanna, assurdo poi che non sia stato allontanato dopo la seconda, fino ad arrivare addirittura a una terza violenza per il quale è stato condannato e finalmente verrà allontanato definitivamente dalle scuole ».
di Elisa Bianchini