Roma, 25 febbraio – Weekend con un mito delle arti marziali il prossimo a Fiumicino. Da venerdì 28 febbraio fino a lunedì 3 marzo, per il dodicesimo anno consecutivo, Dan Inosanto sarà ospite di WuLin, la foresta delle arti marziali della NPIAMA che ne promuove il sistema con i suoi rappresentanti italiani sifu Nino Pilla e sifu Gianfranco Russo, oltre che dell’AICS. Previste ventisei ore di lezione su jeet-kune-do, kali e silat.
Nato e cresciuto in California, Inosanto era uno sportivo dotato che ha praticato il football americano e l’atletica leggera al Whitworth College di Spokane, vicino Washington, e dopo la laurea ha incominciato a studiare judo. Il Kenpo Karate si è aggiunto alla lista nel 1959, mentre Inosanto prestava servizio nella 101° Airborne Division. Quando il suo impegno nell’esercito americano si è concluso, nel 1961, ha continuato a studiare con il Padre del karate americano, Ed Parker, che in seguito ha conferito a Inosanto la sua prima cintura nera. Tre anni dopo aver incontrato Parker, Inosanto ha incrociato il suo cammino con un’altra persona che avrebbe cambiato la sua vita per sempre: Bruce Lee. I due sono diventati rapidamente amici e Inosanto ha studiato con Lee per nove anni, fino a quando il fondatore del Jeet Kune Do è morto tragicamente nel 1973. In seguito, Inosanto ha proseguito il lavoro dell’amico ed è ormai considerato la massima autorità mondiale del jeet kune do. Inoltre è diventato un sostenitore e un praticante di tanti stili, tra cui il muaythai, le arti marziali filippine, il savate e il jiu-jitsu brasiliano, mentre la lista di celebri marzialisti a cui ha insegnato è quasi infinita. Una delle figure più acclamate delle arti marziali contemporanee, ha raccolto una lunga serie di riconoscimenti tra cui quello di Uomo dell’anno del 1996, Miglior istruttore dell’anno sulle armi nel 1988, Miglior istruttore dell’anno nel 1983, Miglior istruttore di Jeet Kune Do del 1977, oltre ad essere entrato a far parte della Hall of Fame della rivista Black Belt. E a 78 anni non ha nessuna intenzione di smettere di insegnare quest’arte a tutti.