Roma, 15 febbraio- Schiaffi, pugni, umiliazioni continue, questi erano i sistemi di un maestro di scuola elementare nel nord della Capitale. L’uomo invece di utilizzare le comuni note o interrogazioni a sorpresa aveva deciso di punire fisicamente e psicologicamente i bambini a lui affidati, tanto che i piccoli erano terrorizzati dalle ore di matematica e ginnastica. I metodi del maestro violento variavano dai più comuni schiaffi e pugni, allo strofinare il viso dei piccoli sulla lavagna, metterli a testa in giù tenendoli per le caviglie o sollevarli da terra, stringendoli al collo. Il primo a insospettirsi sugli abusi fu nel 2008 il papà carabiniere di uno dei bambini, che sporse denuncia e portò al tavolo degli imputati il sedicente maestro con l’accusa di maltrattamenti e abuso dei mezzi correttivi. L’uomo, allontanato da scuola, e oggi in pensione, doveva rispondere di abusi verificatisi fra il 2005 e il 2008, su bambini fra i 6 e gli 8 anni. In aula sono stati sentiti vari ragazzi che hanno raccontato, alcuni in lacrime, delle violenze e dei continui incitamenti del maestro a picchiarsi fra loro. Il magistrato però ha ridotto l’accusa da maltrattamenti al solo abuso di metodi correttivi, per cui si aspetta la sentenza nella prossima primavera.