Roma, 19 febbraio – E’ stato presentato questa mattina, presso la Club House dell’Unione Rugby Capitolina il libro “Crescere con il rugby”, opera prima di Andrea Lijoi, professore di educazione fisica e allenatore delle categorie di rugby juniores. Insieme all’autore ne hanno discusso, moderati dal giornalista Paolo Cecinelli, Daniele Pacini, direttore sportivo dell’Unione Rugby Capitolina, Edoardo Gori, mediano di mischia del Benetton Treviso e della Nazionale italiana, Ivo Mazzucchelli, ex Nazionale e leggenda del rugby italiano, e Claudio Santamaria, Presidente del Comitato Regionale FIR Lazio. Ha inoltre partecipato al dibattito anche una rappresentanza di atleti/allenatori capitolini tra cui il capitano della prima squadra Filippo De Michelis, Cesare Marrucci, atleta e allenatore U16 e Riccardo Bocchino, apertura blu amaranto ed ex Nazionale ai Mondiali 2011.
Il libro è la storia di Angelo che muove i suoi primi passi nel rugby: il primo allenamento, la prima partita, la prima trasferta. Attraverso questo percorso, l’autore ha realizzato un vero e proprio manuale di sopravvivenza per il genitore dubbioso, che si chiede: “Che sport faccio fare a mio figlio?”. Oppure: “Quale l’attività più indicata perché si diverta e viva esperienze che gli rimangano?”. Crescere con il rugby è un agile volume anche per tutti quelli che, già nel mondo del rugby, desiderano intraprendere un percorso di crescita con i propri figli. Insomma, un vero e proprio supporto per gli educatori, siano essi genitori o allenatori.
“Tanti anni di esperienza come allenatore e come insegnante di educazione fisica, dalla scuola dell’infanzia al liceo, mi hanno permesso di mettere a fuoco l’importanza dell’espressione corporea nel bambino, dalla nascita all’adolescenza”, ha commentato Andrea Lijoi, autore del libro. “Una delle missioni fondamentali della Capitolina”, ha spiegato Daniele Pacini, “è quella di curare la formazione dei ragazzi. Abbiamo sempre dato un significato ampio alla parola ‘formazione’: formazione dal punto di vista sportivo, quindi formazione tecnica, e formazione di uomini. Tutti gli appassionati del nostro sport sanno quanto i valori fondanti nel rugby siano poi utili nella vita di uomini adulti, quindi, da questo punto di vista, abbiamo sempre voluto formare i nostri ragazzi sia come uomini che come atleti”.