Roma, 19 febbraio – Sfratto e incendio per il Café De Paris: il famoso locale di via Veneto, protagonista dell’intramontabile film “La dolce vita”, è ancora oggetto di attenzione. Era l’una di notte di ieri quando sono giunti sul posto i vigili del fuoco che hanno prontamente spento il rogo divampato nei sotterranei. Intervenuti anche gli agenti del commissariato Castro Pretorio per cercare di capire se si possa essere trattato di un incendio doloso.
Il Cafè De Paris ha un passato poco chiaro: fu infatti posto sotto sequestro nel 2009 dalla magistratura antimafia di Reggio Calabria, con il sospetto che quel bar storico romano fosse nelle mani della ‘ndrangheta. Fu venduto a un prezzo stracciato a un barbiere originario di Sant’Eufemia d’Aspromonte: Damiano Villari; in seguito a diversi accertamenti da parte dell’Antimafia fu definito che era solo un prestanome di Vincenzo Alvaro, boss del clan della ‘ndrangheta degli Alvaro-Palamara, al quale la magistratura sequestrò diversi locali e altre proprietà a Roma.
Come se non bastasse gli agenti di polizia hanno anche eseguito lo sfratto del locale del nuovo gestore, un amministratore giudiziario al quale erano state affidate le sorti del bar, su ordine del Tribunale di Reggio Calabria, che non avrebbe pagato l’affitto delle mura ai proprietari.
Ai vigili del fuoco spetterà il compito di accertare le cause dell’incendio.