Roma, 5 febbraio – 38mila decessi l’anno a causa dell’overdose. Gli Stati Uniti e l’Europa sono attanagliati dall’incubo delle droghe, fra i giovani e meno giovani. Dopo la morte, lo scorso 2 febbraio, dell’attore Philip Seymour Hoffman, a causa di overdose, la Polizia di New York ha arrestato quattro persone sospettate di essere collegate con la droga trovata nel suo appartamento. Hoffman è purtroppo solo una delle ultime vittime di quello che sta diventando un problema a livello globale. Ma cos’è l’overdose? Un’overdose indica l’assunzione in sovradosaggio di farmaci o sostanze stupefacenti. Il sedativo blocca l’attività cerebrale che regola automaticamente la respirazione, impedendo la respirazione stessa. Ogni anno il 22 per cento dei consumatori di eroina sperimenta un’overdose, anche se non letale. Si stima che per ogni overdose che causa la morte ce ne siano tra le 25 e le 50 che la fanno sfiorare.
Uno studio del 2012 della Federal substance abuse and mental health services administration ha rilevato che negli Stati Uniti, in quell’anno, circa 669mila persone maggiori di 12 anni avevano fatto uso di eroina. Di queste, circa 156mila non l’avevano mai provata prima. Più o meno tutti gli altri, cioè 467mila persone, ne erano dipendenti, una cifra che è raddoppiata rispetto al 2002. Nello stesso studio si legge che nel 2012 hanno fatto uso di marijuana 18,9 milioni di persone, e altri 1,6 milioni hanno dichiarato di aver consumato cocaina. La situazione in Europa non è migliore. Solo nel 2011 6500 persone sono morte per overdose che, come spiega l’Osservatorio europeo delle droghe, avevano, nell’80 per cento dei casi, oltre 25 anni. Una vera e propria piaga che esiste da troppo tempo e che risulta difficile debellare. Una dipendenza, quella dalla droghe e dall’eroina, che continua a mietere vittime, nonostante chi ne faccia uso, anche per la prima volta, conosce esattamente rischi e pericoli.