Roma, 19 marzo, Di nuovo uno scatenamento dei social. Stavolta sulle baby squillo dei Parioli. Un caso, come ha ricordato Severgnini qualche sera fa a Otto e Mezzo, che suscita gossip succulento, tra prostituzione, sesso, corruzione.
Al deputato di Fratelli d’Italia Massimo Corsaro non sono piaciuti i racconti fatti dalle baby squillo dei Parioli nel corso dell’incidente probatorio, e pubblicati sul web e sui giornali in questi giorni, esprimendo con un linguaggio colorito e in grande stile sul suo profilo twitter: “Adesso però risparmiateci i racconti “sofferti” delle baby-squillo. “Mignotte” consapevoli e spontanee; giovanissime, ma sempre mignotte“. Un tweet dal sapore di sentenza, ma che in poco tempo ha scatenato le polemiche sui social con re-tweet sdegnati o chiarificatori; di consenso p di disapprovazione.
La categoria amico-nemico, insomma, sembra essersi ridotta a una virtuale presa di posizione sui social network, infestati da dichiarazioni anti politiche nel senso più vuoto del termine. Quindi alcuni si sono schierati a favore della schiettezza di Corsaro, altri contro la volgarità, creando il solito forum virtuale che tanto piace a una parte di politici e una parte di elettori.
Il vice presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori Antonino Napoli, ha dichiarato ”Non può, un parlamentare, spingersi fino al punto in cui si è spinto Massimo Corsaro” ”Il compito principale di un legislatore – ha proseguito Napoli – è quello di creare meccanismi preventivi efficaci e in grado di scongiurare la commissione dei delitti, non marchiare ragazzine pur sempre vittime di una società adulta spregiudicata e priva di freni inibitori”.
Corsaro ha infine chiuso per così dire la polemica, chiarendo l’intento e rispondendo alla polemica sulle baby squillo:
“Premesso che in nessun caso la mia considerazione sminuisce la gravità del comportamento di chi frequenta le cosiddette baby-squillo né la necessità di perseguirli e condannarli secondo le leggi opportunamente in vigore, ciò che mi preme una volta in più stigmatizzare è l’omologazione relativista che ci impedisce ormai di cogliere la china distruttiva assunta dalla nostra società”. Secondo Corsaro le giovani erano perfettamente coscienti di quanto stavano facendo perché “hanno lucidamente descritto come truccarsi per sembrare più grandi, chi contattare per adescare squallidi clienti, quanti soldi chiedere e come utilizzarli”. La vera colpa, secondo il deputato di Fratelli d’Italia, sta in “un lungo percorso di abbattimenti di valori, di regole, di gerarchia di rapporti. Avere annullato l’autorità genitoriale -scrive – per cui ogni divieto diventa un sopruso; aver spaventato gli insegnanti al punto da indurli a rinunciare a redarguire gli allievi; aver fatto prevalere il pensiero che tutto sia dovuto e che la vita sia sempre e solo la rivendicazione di diritti anche quando questi si tramutano in capricci; aver cancellato il senso del sacrificio come prodromico al raggiungimento di qualsiasi obiettivo”.