Roma, 11 Marzo – Un altro nome illustre entra a far parte del registro degli indagati sul caso Baby squillo scoppiato ad ottobre del 2013: Mario Floriani, nome altisonante in quanto marito della Senatrice Alessandra Mussolini e padre dei loro tre figli.
Mario Floriani, secondo il nucleo operativo dei Carabinieri che si sta occupando dell’indagine guidato dal procuratore aggiunto Maria Monteleone, è tra i venti nomi risultanti dai tabulati che intrattenevano rapporti con le due adolescenti e che frequentavano assiduamente l’appartamento di via Parioli 190. A tradire Floriani, le telefonate e gli sms all’indirizzo delle due adolescenti.
Floriani si è presentato spontaneamente davanti ai Carabinieri per essere interrogato in quanto consapevole del fatto che presto o tardi sarebbe stato chiamato a riferire dei rapporti intrattenuti con le giovani di 14 e 16 anni, in virtù degli stessi tabulati attraverso cui sono scattati i primi arresti circa sei mesi fa.
In riferimento all’indagine, Floriani è da considerarsi soltanto uno dei tanti clienti delle due ragazzine, che in una sola giornata potevano arrivare a guadagnare fino a 600 euro in cambio di sesso. Il marito dell’ex senatrice di An, però, ha negato qualsiasi possibilità di aver consumato rapporti con una delle due ragazze e di essersi mai intrattenuto con loro. Fatta salva la veridicità di quanto ammesso da Floriani, le indagini sono ancora in corso a verifica di quali siano le responsabilità di tutti i personaggi coinvolti nella faccenda di fronte alla doppia vita delle due adolescenti che si alternavano tra i banchi di scuola e l’appartamento dove si consumavano gli incontri. Le indagini, quindi, dovranno accertare chi ha effettivamente consumato gli incontri e chi, invece, ha fatto solo, si fa per dire, da tramite, alimentando il traffico nell’ormai ben noto domicilio.
L’accusa maggiore mossa dagli investigatori alla lista degli indagati, che cresce a vista d’occhio, parte dall’assunto che i clienti abituali e frequentatori dell’appartamento di via Parioli non potevano non sapere che le ragazze erano minorenni, aspetto della vicenda non di poco conto in quanto in sé aggravante in termini di reato.
Mario Floriani, dal canto suo, è un personaggio ben noto: ex capitano delle fiamme gialle, ottiene la ribalta in quanto stretto collaboratore di Antonio di Pietro nel caso Enimont, per poi diventare nel 1996, abbandonata la divisa, responsabile amministrativo di Metropolis, società che a quel tempo amministrava il patrimonio immobiliare di Ferrovie dello Stato. La vicenda a suo tempo creò non poco scalpore: ai vertici di FS, infatti, c’era Lorenzo Necci, già presidente Enimont ai tempi in cui Floriani indagava insieme al PM Antonio di Pietro sulla maxitangente.
Ma le polemiche raggiunsero l’ex finanziere anche alcuni anni più tardi, quando nel 2003 fu nominato direttore generale dell’Asl Rm H, un presidio con un bacino di utenza di circa 486 mila abitanti, distribuiti fra i comuni di Frascati, Nettuno, Pomezia, Velletri e Albano. Un polverone sollevato a suo tempo non solo per l’opportunità dell’incarico ricevuto: una delle critiche mosse in questi anni in relazione alle cariche ricoperte da Floriani riguardano l’adeguatezza dei titoli posseduti per ricoprire poltrone di così alto profilo.
Sposato con la senatrice Alessandra Mussolini dal 1989, dopo la parentesi presso l’Asl H, attualmente Floriani è tornato a lavorare alle Ferrovie come Capo di Ferrovie dello Stato Logistica spa.