Alla Balduina, vengono rubati anche i fiori. Non è la prima volta, ma ciò scandalizza e fa sorridere amaramente, allo stesso tempo, i ragazzi del comitato di quartiere.
Le piantine presenti nell’aiuola della rampa Mario La Barbera sono sparite la notte scorsa. Un gesto sicuramente non eclatante ma che ci deve far riflettere, quando l’impegno dei cittadini nel sensibilizzare il quartiere all’educazione, all’attivismo, alla partecipazione civica viene messo così in ridicolo, anche attraverso azioni tanto demenziali quanto sconfortanti, inizia ad esserci qualcosa che non va. La cosa peggiore è che, purtroppo, il fatto era stato già messo in conto, come spiegano gli stessi ragazzi, e stanno dunque pensando a un modo per risistemare i fiori sul luogo deturpato.
I ragazzi non si scoraggiano, a fermarli non è bastata nemmeno la “Banda bussolotti” (come ironizzano loro), cioè un altro precedente episodio legato ai furti di dispenser dei sacchettini per i cani, che qualche tempo fa avevano distribuito in tutto il quartiere, per sensibilizzare i padroni a pulire le strade ogni volta che facevano una paseggiata con il loro amici a quattro zampe.
Siamo arrivati a un punto in cui tutto ciò che può essere portato via impropriamente, preso di nascosto e rubato, viene fatto. Siamo arrivati a un punto in cui la civiltà e l’educazione civica sono diventate delle estranee. Siamo arrivati a un punto in cui il senso di “bene comune” non esiste più. Ormai ci si “attacca” a tutto, giriamo per la nostra città e osserviamo ogni tipo di deturpazione e fraudolenza, vediamo addirittura panchine di bar e locali incatenate a pali e ringhiere, affinché queste non vengano portate via. L’idea del “arraffa più che puoi”, dell’inganno e del raggiro è diventato un vero e proprio stile di vita, a partire dai nostri ragazzi e giovani, si è trasformata in una sfida, uno sfizio, un divertimento, anche per quanto riguarda cose sciocche, come il volersi portare via una pianta.
Tutto ciò è assurdo. Dobbiamo tenere più in considerazione l’educazione dei nostri bambini e adolescenti, a partire dalla scuola, con l’insegnamento dell’educazione civica, che deve prescindere dal “non si corre per i corridoi”.