Roma, 13 Marzo – Sono stati sequestrati questa mattina dalla Dia, beni immobili e società a scopo di lucro per un valore di 7 milioni nel settore dell’edilizia nel Lazio è stato quindi emesso un provvedimento disciplinare nei confronti di Saverio Razionale, 53 anni, nato a San Gregorio d’Ippona in provincia di Vibo Valentia ma residente a Roma. Tra i beni sequestrati a Roma, il Caffè Fiume, vicino alla piazza omonima poco distante da via Veneto, e una porsche usata da Razionale; a Vibo i sigilli sono stati messi a terreni dello stesso e a una concessionaria di auto.
Saverio Razionale, si è trasferito a Roma nel 2005, dopo l’arresto e la successiva scarcerazione per scadenza dei termini di custodia, era riuscito a dar vita, nella Capitale, ad una rete criminale specializzata nel reinvestimento di proventi illeciti in beni immobili ed attività commerciali, nonché nel condizionamento e nell’infiltrazione degli appalti, tramite società di comodo.
Condannato a quattro anni e sei mesi nel 2011, dalla Corte d’appello di Catanzaro, per associazione di tipo mafioso, con sentenza diventata definitiva all’inizio del 2012 con la pronuncia della Corte di Cassazione che aveva rigettato il ricorso presentato dai suoi legali, Razionale era latitante, fino allo scorso febbraio, quando la Suprema Corte pur confermando la condanna per l’associazione di tipo mafioso, aveva annullato il provvedimento per una questione tecnico-giuridica connessa a una errata determinazione della pena da parte della Corte d’Appello, che lo aveva condannato e che non aveva tenuto conto delle attenuanti generiche a suo carico.