4 Marzo, Valle Martella – Adesso lo dicono anche gli esperti: la costruzione di una centrale Biogas e dello smaltimento dei rifiuti a cui questa è preposta può essere nocivo quanto all’ambiente, quanto alla salute, specialmente nelle zone in cui l’aria e i terreni risentono già di un tasso d’inquinamento conclamato.
“Pensare a strutture del genere è pure follia”, hanno sottolineato Michele Corti, docente di Agraria all’università di Milano e Danilo Conti, medico dell’ospedale Maggiore di Lodi in un loro intervento presso la sala consigliare del comune di Cornegliano, paese del lodigiano; L’utilizzo di liquami animali combinati con vegetali, a conti fatti, dice che per produrre un megawatt occorre coltivare un terreno di 300 ettari, il quale a sua volta viene così sottratto alla coltivazione.
Per darvi un’idea di quanto inquini una centrale a biogas, bisogna partire dal presupposto che un sito di questo genere, a pieno regime, lavora per un totale di 8000 ore l’anno, come se transitassero per il sito qualcosa come 600.000 auto fornite di marmitta catalitica euro 4.
Un’enormità, insomma, con un’emissione nell’aria di polvere sottili quali ossido d’azoto, ozono e altre molecole inquinanti. La possibilità di contrarre malattie cardiocircolatorie, quindi, sono assai elevate, afferma il Dott. Conti, senza contare patologie più gravi quali, ad esempio, il cancro al polmone.
La centrale del Biogas, quindi, ed ecco il perché della protesta dei cittadini, non sfuggirebbe alle stesse dinamiche elencate dal Dott. Conti e dal Dott. Corti. Con dati alla mano inequivocabili, non solo si attenterebbe alla salute dei cittadini, ma si andrebbe a distruggere parte del territorio che è primo motore delle specialità gastronomiche del posto, distruggendo parte di quella ricchezza alimentare della zona.
Senza contare che la tenuta di Passerano (Rm) è già un territorio di per sé compromesso dalla centrale elettrica che esso ospita.
Ecco spiegato il motivo della protesta di cui l’U.R.A.Z di Vittorio Caratelli si sono presi carico a difesa della salute dei cittadini.