F35 acquistati sottobanco, con tanto di dossier che incastra il ministero della difesa. La denuncia, arriva direttamente dai sostenitori della campagna “Taglia le ali alle armi”, con l’accusa al titolare del dicastero di aver aggirato le mozioni presentate nel 2013, mozioni che imponevano la sospensione degli ordini relativi ai caccia difettosi.
Naturalmente, l’accusa è tutta da dimostrare, ma dovesse risultare vera, la posizione del Parlamento circa il proseguimento della trattativa per l’acquisto dei nuovi aerei finirebbe fuori qualsiasi controllo, dimostrandosi ancor di più quale spesa inutile.
In base poi a quanto riportato da un’altra associazione, sostenitrice della campagna “Rete, disarmo, Sbilanciamoci e Tavola della pace”, in data 18 luglio e successivamente all’approvazione della mozione, il ministero della difesa diede il via ad una nuova tornata di ordini, avvalendosi della pratica relativa ai pre-accordi non vincolanti, aggirando così, di fatto, il parere negativo di buona parte di Camera e Senato. A questo punto, Mauro – sempre secondo questo misterioso dossier di cui l’esistenza è tutta da dimostrare – avrebbe confermato l’acquisto di altri f35 non informando “correttamente” il Parlamento.
Se le indiscrezioni dovessero risultare vere, Renzi si troverebbe a fronteggiare l’ennesimo scandalo, con l’ex sindaco di Firenze già da tempo contrario all’acquisto degli f35 e favorevole al loro “dimezzamento”. Un investimento corposo, costato alle casse dello Stato già 3,4 miliardi di euro, a cui andranno aggiunti altri 2 miliardi per l’acquisto di ulteriori mezzi militari.
A riprova di quanto sostenuto secondo le associazioni menzionate, basterebbero le carte del dipartimento di Stato Americano ad avvalorare la tesi contenuta nel dossier, con un primo consuntivo relativo al solo triennio 2011-2013 di una spesa totale da parte dell’Italia di ben 735 milioni di euro per i cacciabombardieri in questione.
Detto questo, i dubbi e l’esistenza del dossier, come del resto il suo contenuto, potrebbe rientrare a buon diritto in un gioco delle parti spesso abusato nella fanta politica di certi romanzi d’autore.
Vero o no, ce n’è abbastanza per stuzzicare la fantasia dei fan di Tom Clancy, questo è poco ma sicuro.
Roma, 31 marzo.